sabato 5 aprile 2014

Unico indizio la luna piena

Titolo Originale: Silver Bullet
Regia: Daniel Attias
Sceneggiatura: Stephen King, tratta da un suo romanzo
Produttori: Dino De Laurentiis, Martha Schumacher
Interpreti: Corey Haim, Gary Busey, Everett McGill, Megan Follows, Lawrence Tierney, Terry O'Quinn
Anno: 1985
Nazionalità: USA
Durata: 95 min. ca

La piccola cittadina di Tarker's Mills è sconvolta da una serie di atroci delitti, tutti verificatisi nelle notti di plenilunio. Il piccolo Marty, un ragazzino di dieci anni paraplegico inizia ad indagare assieme alla sorella maggiore e allo stravagante zio, i tre scopriranno che il responsabile dei massacri altri non è che un mostruoso lupo mannaro.
Toccherà così ai tre improbabili eroi cercare di fermare il mostro prima che colpisca ancora.


Per molti i due film di licantropi migliori in assoluto sono "Un lupo mannaro americano a Londra" e "L'ululato" e io invece, da brava mosca bianca quale sono dico che si, sul film di Landis concordo, ma che assieme ad esso l'altro werewolf movie migliore è questo autentico cult 80's tratto dal romanzo del Re.
Vidi questo film da bimbo, per il ciclo "venerdì con Zio Tibia" e me ne innamorai da subito, trovo che la pellicola in questione non solo sia tra le migliori in campo di lupi mannari, ma che sia anche una delle migliori trasposizioni cinematografiche dei romanzi del mitico King.
In questo film si respira quell'aria così retrò, così anni 80 che non può che mandarmi in estasy, senza contare che il livello di tensione è assai elevato e che la regia del bravo mestierante Attias (finito poi a dirigere solo telefilm) tiene testa per tutta la durata immergendo lo spettatore in quel clima di apparente tranquillità, il tipico clima delle accoglienti cittadine USA, per poi strattonarlo violentemente con l'entrata in scena del licantropo il quale ha, a mio avviso, un bel make up vecchia scuola, un make up che vale mille volte i lupacchiotti digitali di "Underworld" o "Wolfman", non per nulla gli effetti speciali sono curati dal grande Carlo Rambaldi.
Quando la bestia arriva la si sente, fa davvero male e anche da questo punto di vista non si può che esserne felici, le scene gore sono piuttosto estreme, i morsi, le zampate o artigliate del mostro ci vengono mostrate in primo piano, le carni lacerate delle vittime, il loro dolore e terrore li percepiamo in maniera davvero realistica e disturbante, quindi ecco sul piano cattiveria ogni fan del cinema di paura trova pane per i suoi denti, viene infatti sbranata una donna incinta, viene fatta saltare la testa di un povero ubriacone in primo piano, viene ucciso un bambino, insomma per essere un film di trent'anni fa non si va affatto leggeri.
Altro elemento molto interessante è anche quello del thriller, si perchè ad un certo punto nasce una vera e propria indagine condotta dall'impavido piccolo eroe Marty (interpretato dal compianto Corey Haim) il quale pur essendo in una situazione di inferirorià fisica, così lo definisce la madre in uno dei suoi disperati sfoghi, non si perde d'animo e coraggiosamente affronta la bestia, bestia che durante il giorno ha un aspetto umano, apparentemente innocuo, anzi è un qualcuno che in teoria dovrebbe ispirare bontà e fiducia e da quì si nota la metafora dell'orco, del mostro della porta accanto, del tipico essere che per nascondere la sua malvagia natura si rifugia all'interno di una comuintà tranquilla e comprensiva, questo è un elemento ricorrente nella narrativa di King.
Ottimi anche il mitico e ormai quasi scomparso dalle scene Gary Busey e l'inquietante Everett McGill che qualche anno dopo sarà il folle papi nel valido e sottovalutato "La Casa nera" del Maestro Craven.
Sono certo che tutti i fan del brivido abbiano o letto il racconto (io no mannaggia lo devo recuperare) o abbiano visto il film, ma per tutti coloro che ancora non hanno visto questo cult dico solo una cosa RECUPERATELO ;-).

12 commenti:

  1. No, non è che sei una mosca bianca, è che non capisci un ca**o :-P [tranqui, ti lovvo!]
    Il film l'avevo visto alle medie, dopo aver letto l'omonimo racconto. Dovrei rivederlo, non ricordo quasi nulla .___.

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    1. che non capisco un cazzo è cosa risaputa XD
      Recuperalo che spacca

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  2. Un lupo mannaro americano a Londra - che devo vedere - ce l'ho, L'ululato l'ho visto e se aggiungo questo faccio il tris...vediamo se è bello come dici :)

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  3. No dai, sto film è una porcheria :D

    (anche il libro però non è un granché)

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    1. ma no dai ma quale porcheria??? perchè???

      Sul libro non saprei, prima o poi lo leggerò cmq ;-)

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    2. Massì, è sciatto e senza particolari qualità, tipico film di serie B anni Ottanta. Non dico che dovrebbe essere pari a L'ululato e al Lupo Mannaro di Landis perché quelli sono irraggiungibili, ma è davvero una cosina.

      Il libro nasceva come testo per un calendario, siccome però venne fuori troppo lungo fu poi pubblicato come libro. Il problema è che era troppo lungo per un calendario... ma troppo breve per un libro, quindi alla fine anche lì è una cosina :)

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    3. eh eh sai che io vado matto per i film anni 80 e secondo me è nettamente superiore al sopravvalutato film di Dante :-P

      Sul libro si sapevo qualcosa della storia del calendario

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  4. Uno dei pochi King che mi mancano, sia in cartaceo che in pellicola... però mi ha sempre ispirato un casino!

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  5. Concordo con Fabio : Unico Indizio la Luna Piena è un godibilissimo film con gustosi effetti gore vecchio stile e make-up OLD SCHOOL !!! Poi trasuda davvero l'universo King da ogni poro! Filmone, e raga recuperate pure,come giustamente ha sottolineato Fabio, La Casa Nera di Craven. Altro film molto bello,una sorta di fiaba nera davvero avvincente e bene interpretata ;)

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