mercoledì 30 aprile 2014

Stagione cinematografica 2013/2014 i TOP e i FLOP

Anche quest'anno mi appresto a stilare la mia personale classifica dei 10 migliori film della stagione e dei 10 peggiori, ovviamente secondo la mia modesta opinione.

Per chi volesse rinfrescarsi la memoria ecco i miei 10 top e flop della passata stagione

http://fabiobraccioni.blogspot.it/2013/04/stagione-cinematografica-20122013-i-top.html

Come allora, pure oggi, faccio alcune premesse:
Come avrete notato io conto le stagioni cinematografiche non seguendo l'anno solare, ma la stagione appunto, che stando alle tempistiche di ciak ha inizio il 1 maggio dell'anno x per finire il 30 aprile dell'anno y, come scrissi anche l'anno scorso, non so se come tempistiche sono giuste, ma ormai sono abituato così quindi....
Di conseguenza verranno inclusi film (usciti al cinema o anche solo in home video) usciti dal 1 maggio 2013 ad oggi :-)

Bando alle ciance e iniziamo:

I TOP 10

1)LA MALEDIZIONE DI CHUCKY: Beh è ovvio che quando qualcuna delle mie adorate icone torna con una nuova avventura, per le altre pellicole non c'è speranza, se contiamo poi che questa sesta avventura del mitico Chucky è tra le più straordinarie dell'intera saga il gioco è fatto, ovviamente da noi e anche in molte altre parti del globo il film è arrivato solo in dvd, grazie distributori del cazzo.

2)MANIAC: Altro filmone della madonna e da noi è arrivato con due anni di ritardo e ovviamente solo in dvd, no comment. Remake cruentissimo e visionario del sopravvalutato film di Lustig, un thriller/horror davvero inquietante, ma colmo anche di una grande tristezza e con un Elijha Wood straordinario.

3)IL CACCIATORE DI DONNE: Ottimo e sottovalutato thriller/biografico con atmosfere cupe e gelide e con un trio di protagonisti (Cusak su tutti) davvero in ottima forma. Un film assoultamente da riscoprire.

4)LA CASA: So che molti mi odieranno,ma io non ho mai amato particolarmente la trilogia di Raimi, mentre questo violentissimo e folle remake mi ha garbato a bestia, soprattutto la cruentissima e impressionante sequenza finale della pioggia di sangue. Un remake cazzutissimo.

5)PRISONERS: Affascinante dramma corale camuffato da thriller con un cast superlativo, in particolare Hugh Jackman mi ha lasciato a bocca aperta, ma anche tutto il resto è veramente di prim'ordine a cominciare dal senso di angoscia che la pellicola trasmette allo spettatore per tutta la sua durata.

6)12 ANNI SCHIAVO: Come dissi nella recensione, era dai tempi di Schindler's List che un film non mi toccava e commoveva in questo modo, sono uscito dalla sala triste, sconfitto e colmo di rabbia, ma allo stesso tempo affascinato da un film che è veramente bello, ma nel vero senso della parola, anche se veramente molto triste. Oscar meritatissimo.

7)WOLF OF WALL STREET: Ancora sono incazzato per l'ennesima premiazione mancata del Leo, ma il film in questione, pur non essendo secondo me tra i migliori di Scorsese come alcuni hanno detto, è comunque una pellicola coi controcazzi, folle e amorale che stordisce lo spettatore dall'inizio alla fine, che lo diverte, ma che lo fa anche incazzare di brutto.

8)ELYSIUM: Snobbato da tutti, il nuovo film del talentuoso Blomkamp è un inquietante rappresentazione molto, troppo realistica di quello che il mondo potrebbe diventare se le cose non cambiano, questa cosa inquieta assai, ma il film funziona che è una meraviglia, soprattutto le scene action e le performance degli attori, bravissimi sia Damon, la Foster, ma soprattutto Copley nei panni del cattivo.

9)METALLICA-THROUGH THE NEVER: Da buon metallaro incallito quale sono non potevo non inserire nei top questa curiosa operazione che mischia cinema e musica in modo ganzissimo, 90 minuti di metal sparato a manetta da una delle band più importanti del panorama heavy, band ormai un po calata qualitativamente, ma che comunque offre sempre un grande spettacolo, il tutto intervallato da una storia pulp e schizzata che non può che divertire. Hail Metal!!!

10)ESCAPE PLAN-FUGA DALL'INFERNO: Non siamo ai livelli dei due mitici "Mercenari" (già mi gaso se penso che tra poco esce il 3) ma un film che riunisce, finalmente come protagonisti assoluti Sly e Schwarzy non può non piacermi, mettiamoci poi che i nostri due omaccioni sono come il buon vino, invecchiano benissimo.


I FLOP 10

1)THE CANYONS: La cosa più aberrante che ho visto negli ultimi dieci anni, attori (???) pietosi, qualcuno rinchiuda quel rifiuto tossico della Lohan in una cantina e butti via la chiave, regia, sceneggiatura, fotografia, tutto pessimo, tutto messo a cazzo di cane, senza un minimo di logica, un aborto veramente da dimenticare.

2)SHARKNADO: Qualcuno dia fuoco all'Asylum, ste merde ci stanno invadendo da anni con la loro mondezza e non se ne può più, ma la cosa che più mi sconvolge è che alcuni parlano di questo film come di un cult, cioè ma stiamo scherzando???

3)HATES-HOUSE AT THE END OF THE STREET: A parte la bellissima e sempre bravissima Jennifer Lawrence, questa ciofeca non avrebbe ragione d'esistere, non si capisce manco se sia thriller o horror, per me è solo una merda.

4)OLDBOY: Ennesimo scempio di quel pirla ormai incapace di Spike Lee, il quale rovina con le sue mani il cult del grande Park Chan Wook dirigendo una pellicola vuota, senza un minimo di pathos e recitata anche piuttosto male, come ho detto nella recensione è meglio che Lee la smetta di infamare la gente e che ricominci a girare roba decente.

5)L'UOMO D'ACCIAIO: Delusione della stagione, dopo l'ottima trilogia di Batman mi aspettavo una rinascita anche per Superman soprattutto perchè a parer mio Snyder ci sa fare, ma sto giro ha toppato di brutto, un film senza ne capo ne coda, scritto da cani, con un cast anche valido, ma sprecatissimo e una scena finale che più patetica non si può. Speriamo che Snyder possa rifarsi col cross-over che vede protagonisti appunto l'uomo d'acciaio e l'uomo pipistrello.

6)IL CECCHINO: Altra enorme delusione perchè Placido lo stimo tantissimo, sia come attore che come regista, ma questa volta non ci siamo; il buon Michele non ci si ritrova coi tempi del noir francese e firma un mezzo pastrocchio. Davvero un peccato.

7)FIRE WITH FIRE: Se penso che sto scempio è uscito nelle nostre sale e Chucky invece no mi viene da bestemmiare. Un action squallidissimo girato talmente male che sembra un tv movie di bassa lega, mentre lo guardavo mi chiedevo che ci stava a fare un mito come Bruce Willis in un film così patetico.

8)THE COUNSELOR-IL PROCURATORE: E' davvero triste constatare che un grande come Ridley Scott sia ormai cotto e bollito, l'hanno scorso aveva cagato fuori quello schifo di Prometheus, st'anno tira fuori sta roba che non so davvero come definire, un trash, un comico involontario?Beh se si pensa alla scena di Cameron Diaz che si scopa un automobile direi che comico involontario è l'affermazione giusta. Ridley rinsanisci ti prego.

9)IN TRANCE: Danny Boyle non mi è mai piaciuto, tranne un paio di titoli che ho apprezzato, ma per il resto mi è sempre sembrato molto sopravvalutato e questo thrilleraccio da quattro soldi ne è la prova, peccato perchè anche quì il cast non era male, ma non vi era uno script, non vi era nulla, un film davvero inutile.

10)OCULUS-IL RIFLESSO DEL MALE: Noto con orrore che diversa gente parla bene di questa ennesima porcata del filone paranormale, filone che ormai non ha più nulla da dire (a me non ha mai detto nulla salvo qualche rara eccezione) e che ormai non spaventa nessuno, salve qualche bimbominkia di 15 anni, film noiosissimo, giuro che mi sono addormentato in sala e se un horror ti fa addormentare non è buon segno.


Ecco, questi sostanzialmente i film che più ho amato e quelli che più ho odiato di questa stagione conclusasi proprio oggi. Ora vediamo cosa ci riserva la stagione 2014/2015.

mercoledì 23 aprile 2014

Giorni contati

Titolo Originale: End of Days
Regia: Peter Hyams
Sceneggiatura: Andrew W. Marlowe
Produttori: Bill Borden, Armyan Bernstein
Interpreti: Arnold Schwarzenegger, Gabriel Byrne, Robin Tunney, Udo Kier, Rod Steiger, Kevin Pollak, CCH Pounder
Anno: 1999
Nazionalità: USA
Durata: 121 min. ca

Alla fine del millennio Satana discende sulla terra per possedere carnalmente la giovane Christine, sventurata prescelta per generare il figlio del Diavolo e far si che l'inferno possa materializzarsi sulla terra e distruggere l'intera umanità.
L'unico ostacolo per il signore delle tenebre è Jericho Cane, coraggioso ex-poliziotto alcolizzato e depresso che farà di tutto per proteggere la ragazza dalle brame del maligno.
 
 
Cosa c'è di più bello che vedere Schwarzy darsele di santa ragione niente di meno che con Satana in persona? Beh se lo chiedete a me nulla.
Tra le pellicole più snobbate e sottovalutate del mitico Arnold, "Giorni contati" è un ganzissimo, ignorantissimo e divertentissimo mix di action e horror demoniaco che personalmente mi ha sempre gasato alquanto anche perchè la messa in scena è comunque di ottima fattura, non a caso la regia è del bravissimo Peter Hyams al quale si deve lo strepitoso "Relic", ma anche altre pellicole riuscitissime; Hyams dirige con mano sicura mantenendo un ritmo costante per tutta la durata della pellicola utilizzando una fotografia scura e opprimente molto azzeccata per la vicenda che viene narrata, inoltre il film risulta riuscito sia per quanto riguarda la parte action (vedere la sequenza finale in metropolitana), ma soprattutto in quella horror con parecchie scene violente, tipo quella del prete inchiodato al soffitto o dell'apparizione finale del Diavolo.
Valido anche il cast, Arnold interpreta un personaggio meno sborone del solito, ma al contrario il suo Jericho è una figura drammatica e malinconica che l'ex governatore interpreta piuttosto bene dimostrando di non essere solo un omaccione muscoloso spaccone, ma un buon attore a tutti gli effetti, Gabriel Byrne è assolutamente eccezionale nei panni di Satana e la solita idiota critica americana gli appioppò il Razzie Award come peggior attore e questo fa notare quanto ne capiscano certi critici, del resto vengono dati oscar a gente come Sandra Bullock o a film come "La vita è bella", ma vabbè questo è un altro discorso.
Ottimo anche il resto del cast col sempre mitico Rod Steiger e con i bravi Kevin Pollak e Robin Tunney.
Altra nota a favore, la soundtrack tutta hard rock, coi brani di Rob Zombie, Guns' N' Roses, Korn e altri.
Una nota negativa però c'è, il finale, davvero brutto, tronfio di un buonismo bigotto da fare schifo, il che è un vero peccato perchè con un finale migliore questo film avrebbe guadagnato ulteriori punti, ma vabbè non si può avere tutto.
Concludo dicendo che "Giorni contati" meriterebbe di essere riscoperto e non solo dai fan di Schwarzy.

domenica 20 aprile 2014

Un nuovo idolo : Walter White







Sono già diverse settimane che ho terminato "Breaking Bad" dal momento che mi sono divorato tutte e 5 le stagioni nel giro di pochi giorni; lo giuro cazzo, tornavo dal lavoro, mi barricavo in casa, inserivo la chiavetta dove avevo salvato le stagioni, mi piazzavo sul divano e mi facevo maratone intere di questo straordinario telefilm.
Come moltissimi altri spettatori ne sono rimasto affascinato e non mi capitava da tempo di farmi coinvolgere così da una serie tv, credo che fosse dai tempi di "The Shield" che un telefilm non mi prendeva in questo modo, oddio aveva iniziato a prendermi così "The Walking Dead", ma ultimamente ahimè è calata moltissimo come serie, spero in una ripresa nella quinta stagione, ma per quello che concerne "Breaking Bad" penso che il creatore Vince Gilligan sia un fottuto genio e con lui tutti i vari sceneggiatori, registi e attori perchè la cosa più bella di questa serie, oltre in continui colpi di scena, è senza dubbio la caratterizzazione dei personaggi, di tutti, di Walter in primis, ma anche degli altri, merito di un cast favoloso e in parte, Aaron Paul è ottimo nel ruolo del fragile e tormentato Jessy, un teppista di strada che però sotto sotto ha buon cuore, brava Anna Gunn, ovvero Skyler, la moglie di Walt, una donna dapprima tutto d'un pezzo, devota alla famiglia, ma che non esita a coprire le malefatte del marito, certo lo fa per i suoi bambini, ma anche lei denota di avere un lato oscuro.
Simpaticissimo Hank, interpretato da un ganzissimo Dean Norris, il caparbio agente della DEA nonchè congnato di Walt, ma anche gli altri Gus, Marie, Walt Jr, Mike, Saul, ma ovviamente chi domina è LUI, Bryan Cranston, il solo ed unico, già lo adoravo dai tempi della mitica sit-com "Malcolm" nella quale interpretava il buffo Hal, padre di Malcolm appunto, bella poi la sua partecipazione nel bellissimo "Drive" di Nicolas Winding Refn, ma quì, in questo cazzo di telefilm mi ha veramente lasciato a bocca aperta, ora capisco perchè il grande Sir Anthony Hopkins gli abbia scritto una lettera per complimentarsi con lui, minchia se lo capisco, il suo Walter White è e rimarrà uno dei personaggi di fiction più belli, inquietanti e intensi di sempre, la cosa che più mi ha colpito è la trasformazione di quest'uomo stagione dopo stagione, episodio dopo episodio, la metamorfosi da sfortunato professore malato a genio del crimine freddo come il ghiaccio, manipolatore, spietato e senza scrupoli, del resto lo dice lui stesso a Skyler in una delle scene più belle in assoluto, "l'ho fatto per me, perchè mi piaceva" da brivido.
Insomma, l'ho terminata da poche settimane e già mi manca e nell'attesa di rivedere Bryan nella nuova trasposizione di "Godzilla" resto in attesa di una nuova serie che possa coinvolgermi e appassionarmi in questa maniera, ma credo che sarà dura.
Grazie a Vince Gilligan, a Bryan e a tutto il cast e soprattutto GRAZIE WALTER.

martedì 15 aprile 2014

Zeus e John di nuovo assieme



Pur amando il genere action sono uno dei pochi che non stravede per la saga di Die Hard, intendiamoci, adoro Bruce Willis e il personaggio di John McLane è ganzo, ma i film ad esso dedicati non è che mi facciano impazzire, non tutti, ma uno si, il terzo, ovvero il favoloso "Die Hard duri a morire".
Che cosa rendeva quel film una pellicola nettamente superiore alle altre? Beh tante cose, vediamo quali.
In primis in quel film veramente non c'è tregua, è un casino dall'inizio alla fine, secondo il personaggio di McLane era diverso dal solito, negli altri è un super duro, il tipico eroe perfetto e sborone, nel 3 invece è un cazzone assurdo, un cialtrone come pochi, con due palle così ok, ma sempre cazzone rimane, mi ha ricordato un poco il mitico Jack Burton del cult "Grosso guaio a China town".
Altro punto a favore della pellicola era il cattivo, un superlativo Jeremy Irons che veramente lasciava il segno.
Ma la cosa che più di tutte rendeva il terzo Die Hard il migliore della saga era forse il personaggio di Samuel L. Jackson che con il suo simpaticissimo Zeus Carver dava quel tocco in più alla pellicola.
Ma vi ricordate i duetti tra John e Zeus, le litigate che i due eroi fanno per tutta la durata del film?
Io mi piego in due dal ridere ogni volta che li rivedo.
Bene, è di qualche ora fa la news che quasi certamente Samuel tornerà ad interpretare il personaggio di Zeus nel sesto film della saga, attualmente in fase di pre-produzione.
Beh non so voi, ma questa news mi gasa alquanto, dopo i due fiacchi capitoli 4 e 5 dove il nostro John si trovava a duettare con dei ragazzini sfigati interpretati da attori cani, ora finalmente potremmo rivedere quelle mitiche sfuriate tra John e Zeus, era una vita che aspettavo una loro reuinion.
Ora non resta che aspettare che la news sia confermata, se così sarà allora "Die Hard 6" potrebbe diventare un nuovo cult e far dimenticare gli episodi 1, 2, 4 e 5 che non sono brutti (il primo nel suo genere è valido), ma almeno a me non hanno mai detto granchè, mentre trovo che il terzo sia veramente epico e quindi spero che anche il sesto potrà entrare di diritto tra gli action del nuovo millennio.

giovedì 10 aprile 2014

Oldboy

Titolo Originale: ID
Regia: Spike Lee
Sceneggiatura: Mark Protsevich, tratta dal manga di Garon Tsuchiya, Nobuaki Minegishi
Produttori: Spike Lee, Roy Lee, Doug Davison
Interpreti: Josh Brolin, Elizabeth Olsen, Samuel L. Jackson, Sharlto Copley, Michael Imperioli, Max Casella
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 104 min. ca

Il burbero ed alcolizzato Joe Doucett viene rapito da degli indivdui misteriosi i quali lo imprigionano dentro una stanza e lo lasciano li dentro per ben 20 anni.
Un giorno Joe riesce a fuggire da quella terribile prigione ed inizia a cercare i responsabili uno ad uno, con l'intento di consumare un'atroce vendetta.
La sua furia sarà inarrestabile.


Che Spike Lee fosse uno stronzo arrogante è cosa nota, basta pensare alle vergognose accuse di razzismo che costui si ostina a fare nei confronti del maestro Tarantino.
Che Spike Lee, negli ultimi anni, fosse diventato anche un mediocre regista, beh è un'altra cosa ben nota e a testimoniare ciò abbiamo questo pietoso e ridicolo remake del cult firmato dal grande Park Chan Wook.
Ormai sapete tutti che non sono uno contrario ai remake, anzi, come dico sempre, nell'ultimo decennio ce ne sono stati diversi che ho adorato (alcuni anche più degli originali), ma ogni tanto capita che qualche remake mandi sui nervi anche il sottscritto e l'attuale "Oldboy" è tra questi.
Oltre ad essere messo in scena malissimo, la regia è di un patinato pultio da fare schifo, oltre ad essere sceneggiato col culo, alcuni dialoghi sono imbarazzanti, il film non presenta nulla che possa essere originale, non ha una personalità, ma al contrario il lavoro di Lee è qualcosa di vuoto e stantio e il regista scazza in tutto anche sul cast, già perchè pure Josh Brolin, attore che normalmente apprezzo moltissimo, in questo film è imbolsito duro e gigioneggia come non mai, Samuel L. Jackson, che adoro, si limita a fare una macchietta inutile e ridicola e poi, dulcisi in fundo la spalla femminile è quell'oca giuliva di Elizabeth Olsen, espressiva quanto un marciapiede e assolutamente inadatta a questo ruolo.
Ma forse la colpa principale di sta schifezza di film è la totale mancanza di pathos, cosa che invece, nell'originale era palpabile, una vera costante; nella pellicola di Wook la prigionia del protagonista era devastante, la si guardava e si provava un senso di angoscia pazzesco, si era veramente chiusi tra quelle quattro opprimenti mura, in questa nuova versione sembrava che Brolin fosse quasi in vacanza, magari una vacanza con qualche imprevisto e qualche scomodità, ma nulla più, la sua prigionia non trasmette nulla, ne pathos appunto, ne un minimo di empatia per il protagonista.
Stesso discorso per la scioccante rivelazione finale che appunto nel film originale turbava e lacerava sia l'antieroe che il pubblico, qui invece nada, scivola via tranquillamente senza che nemmeno ce ne accorgiamo.
Ammetto che mi aspettavo un film brutto, ma non così brutto e quindi è chiaro, ancora una volta, che il signor Lee si è ormai irrimediabilmente rintronato e che il suo odio per  Quentin è dettato solo dall'invidia, perchè Quentin è un maestro del cinema e gira capolavori, Lee ormai è un ex-autore che gira solo cagate.

sabato 5 aprile 2014

Unico indizio la luna piena

Titolo Originale: Silver Bullet
Regia: Daniel Attias
Sceneggiatura: Stephen King, tratta da un suo romanzo
Produttori: Dino De Laurentiis, Martha Schumacher
Interpreti: Corey Haim, Gary Busey, Everett McGill, Megan Follows, Lawrence Tierney, Terry O'Quinn
Anno: 1985
Nazionalità: USA
Durata: 95 min. ca

La piccola cittadina di Tarker's Mills è sconvolta da una serie di atroci delitti, tutti verificatisi nelle notti di plenilunio. Il piccolo Marty, un ragazzino di dieci anni paraplegico inizia ad indagare assieme alla sorella maggiore e allo stravagante zio, i tre scopriranno che il responsabile dei massacri altri non è che un mostruoso lupo mannaro.
Toccherà così ai tre improbabili eroi cercare di fermare il mostro prima che colpisca ancora.


Per molti i due film di licantropi migliori in assoluto sono "Un lupo mannaro americano a Londra" e "L'ululato" e io invece, da brava mosca bianca quale sono dico che si, sul film di Landis concordo, ma che assieme ad esso l'altro werewolf movie migliore è questo autentico cult 80's tratto dal romanzo del Re.
Vidi questo film da bimbo, per il ciclo "venerdì con Zio Tibia" e me ne innamorai da subito, trovo che la pellicola in questione non solo sia tra le migliori in campo di lupi mannari, ma che sia anche una delle migliori trasposizioni cinematografiche dei romanzi del mitico King.
In questo film si respira quell'aria così retrò, così anni 80 che non può che mandarmi in estasy, senza contare che il livello di tensione è assai elevato e che la regia del bravo mestierante Attias (finito poi a dirigere solo telefilm) tiene testa per tutta la durata immergendo lo spettatore in quel clima di apparente tranquillità, il tipico clima delle accoglienti cittadine USA, per poi strattonarlo violentemente con l'entrata in scena del licantropo il quale ha, a mio avviso, un bel make up vecchia scuola, un make up che vale mille volte i lupacchiotti digitali di "Underworld" o "Wolfman", non per nulla gli effetti speciali sono curati dal grande Carlo Rambaldi.
Quando la bestia arriva la si sente, fa davvero male e anche da questo punto di vista non si può che esserne felici, le scene gore sono piuttosto estreme, i morsi, le zampate o artigliate del mostro ci vengono mostrate in primo piano, le carni lacerate delle vittime, il loro dolore e terrore li percepiamo in maniera davvero realistica e disturbante, quindi ecco sul piano cattiveria ogni fan del cinema di paura trova pane per i suoi denti, viene infatti sbranata una donna incinta, viene fatta saltare la testa di un povero ubriacone in primo piano, viene ucciso un bambino, insomma per essere un film di trent'anni fa non si va affatto leggeri.
Altro elemento molto interessante è anche quello del thriller, si perchè ad un certo punto nasce una vera e propria indagine condotta dall'impavido piccolo eroe Marty (interpretato dal compianto Corey Haim) il quale pur essendo in una situazione di inferirorià fisica, così lo definisce la madre in uno dei suoi disperati sfoghi, non si perde d'animo e coraggiosamente affronta la bestia, bestia che durante il giorno ha un aspetto umano, apparentemente innocuo, anzi è un qualcuno che in teoria dovrebbe ispirare bontà e fiducia e da quì si nota la metafora dell'orco, del mostro della porta accanto, del tipico essere che per nascondere la sua malvagia natura si rifugia all'interno di una comuintà tranquilla e comprensiva, questo è un elemento ricorrente nella narrativa di King.
Ottimi anche il mitico e ormai quasi scomparso dalle scene Gary Busey e l'inquietante Everett McGill che qualche anno dopo sarà il folle papi nel valido e sottovalutato "La Casa nera" del Maestro Craven.
Sono certo che tutti i fan del brivido abbiano o letto il racconto (io no mannaggia lo devo recuperare) o abbiano visto il film, ma per tutti coloro che ancora non hanno visto questo cult dico solo una cosa RECUPERATELO ;-).