venerdì 30 agosto 2013

Elysium

Titolo Originale: ID
Regia: Neill Blomkamp
Sceneggiatura: Neill Blomkamp
Produttore: Simon Kinberg
Interpreti: Matt Damon, Jodie Foster, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 109 min. ca

Anno 2154: la terra è ormai ridotta ad un cumulo di macerie radioattive e quasi tutta la poplazione vi è costretta a viverci in condizioni di assoluta povertà e degrado; solo i ricchi hanno abbandonato la terra per vivere su una lussuosa stazione spaziale chiamata Elysium, un luogo in cui regnano il lusso, la ricchezza e cure mediche all'avanguardia. Gli abitanti della terra cercano invano di raggiungere Elysium, ma il governo riesce sempre a reprimere con violenza i loro tentativi, solo un uomo, il coraggioso operaio Max, tenterà in tutti i modi di raggiungere la stazione spaziale per potersi curare da una grave malattia e per mettere finalmente la parola fine alla dittatura dei ricchi.
 
 
Se già con il validissimo "District 9" il sudafricano Neill Blomkamp aveva dimostrato il suo talento, con questa nuova favolosa pellicola non fa che confermarlo.
"Elysium" è, a detta di chi scrive, uno dei fanta/action più interessanti e affascinanti degli ultimi anni, sotto certi aspetti mi ha ricordato la fantascienza di Verhoeven.
La regia è perfetta, le scenografie e la fotografia trasmettono veramente un senso di angoscia e degrado, sentimenti che già erano assai presenti nella prima opera del regista, la storia è chiaramente una critica alla società moderna che (come sta accadendo anche nella realtà) rende privilegiati pochi, pochissimi fortunati e schiaccia il resto della popolazione creando un divario sempre più profondo tra chi ha tutto e chi non ha più nulla.
Mentre guardavo il film mi saliva una rabbia incredibile misto angoscia perchè vedere un'opera sostanzialmente di fantasia che però allo stesso tempo ti racconta una tremenda realtà, beh è veramente devastante, la scena iniziale nella fabbrica in cui si vedono gli operai trattati come cani dai capireparto mi ha fatto tornare alla mente quando anni fa lavoravo in fabbrica e posso garantire che ciò che si vede nel film non è diverso dalla realtà, ma questa è un'altra storia, torniamo al film che è meglio.
Blomkamp mette in scena perfettamente sia il degrado dei poveri nella terra che il lusso sfrenato dei ricchi su Elysium facendoti provare, per questi ultimi, un odio inimmaginabile.
I personaggi sono tutti azzeccati, dal bravo Matt Damon nei panni dell'anti-eroe maledetto, brutale, ma sotto sotto dal cuore tenero, dalla bella e coraggiosa Alice Braga fino al mitico Sharlto Copley, che ci offre un cattivo straordinario, un concentrato di pura ferocia e perversione, uno di quei personaggi talmente zozzi e laidi che ti disgustano, ma che allo stesso tempo non puoi non amarli per il fatto che sono fottutamente "cool".
L'unica che non mi è piaciuta è Jodie Foster, attrice che solitamente apprezzo, ma che in questo film non lascia minimamente il segno ed è stereotipata al massimo, la classica stronza snob di turno che per tutto il film non fa altro che dare ordini per poi uscire di scena in modo  un po troppo frettoloso, ecco con il suo personaggio, forse, potevano giocarsela meglio, ma il resto è perfetto.
Le scene action sono curatissime e raffinate nel loro essere brutali e caotiche e ultimo, ma non ultimo, il film è veramente molto violento e non ci vengono risparmiati pestaggi, multilazioni, accoltellamenti e persone che saltano in aria con tanto di budella e parti del corpo in bella mostra.
Nel film ovviamente non vi è un vero e proprio happy end e questo lo rende ancora più bello e realistico, di questi tempi dove imperversano porcate buoniste come l'orrido "Oblivium" non è poco.
Questo film può soddisfare tutti perchè funziona sia come film d'azione che come critica sociale, quindi ne consiglio caldamente la visione e nel frattempo resto in attesa del nuovo lavoro di Blomkamp, regista che sicuramente farà grandi cose.

giovedì 22 agosto 2013

L'Evocazione - The Conjuring

Titolo Originale: The Conjuring
Regia: James Wan
Sceneggiatura: Chad Hayes, Carey Hayes
Produttori: Rob Cowan, Tony DeRosa Grund, Peter Safran
Interpreti: Vera Farmiga, Patrick Wilson, Ron Livingston, Lili Taylor, Shanley Caswell, Joey King
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 112 min. ca

Rhode Island, 1971: la famiglia Perron, composta da marito, moglie e cinque figlie, si stabilisce in una bella e spaziosa casa di campagna, ma proprio mentre i membri della ridente famigliola si stanno iniziando ad ambientare iniziano ad accadere strani fenomeni, fenomeni paranormali assai inquietanti.
Terrorizzati, i Perron decidono di rivolgersi ai coniugi Warren, due noti investigatori del paranormale i quali riveleranno alla famiglia che la loro casa è infestata da una oscura presenza demoniaca intenzionata a tormentarli ed infine ucciderli.
I Perron e i Warren uniranno le loro forze per cercare di sconfiggere questa presenza malvagia, ma non sarà facile.


Ammetto che fino all'ultimo sono stato assai scettico verso questo film, principalmente perchè il filone case infestate/fantasmi/possessioni ecc... non mi ha mai preso più di tanto (tranne rare eccezioni) inoltre sia "Dead Silence" che "Insidious", diretti appunto dal papà di Jigsaw, James Wan, non mi hanno detto granchè, quindi sono andato a vedere questo film non molto convinto e con qualche riserva, ma posso dire che questo "The Conjuring" non è affatto male, anche se trovo che in molti, forse troppi, lo stanno sopravvalutando.
Vediamo di esaminare i pro e i contro di codesta pellicola.
Dalla sua, il film vanta una messa in scena impeccabile, Wan ci sa davvero fare, l'uso della cinepresa, gli effetti sonori, il montaggio coinvolgente, insomma non ci troviamo davanti all'ennesima ghost story idiota e ridicola stile "The Grudge" o "Paranormal Activity", no, fortunatamente in cabina di regia c'è uno che ci sa fare e che conosce il linguaggio cinematografico alla perfezione.
Poi gli attori, gli attori sono veramente tutti molto bravi, in particolare i due investigatori dell'occulto, ovvero la sempre brava Vera Farmiga e il convincente Patrick Wilson (che Wan aveva già usato in "Insidious"), ma anche il resto del cast se la cava bene, ma la cosa più importante è che sebbene si tratti di una ghost story, genere che come ho detto, mi causa sempre più di uno sbadiglio, questa volta il ritmo c'è, la pellicola coinvolge lo spettatore, non lo spaventa, o almeno a me non ha spaventato, ma io non faccio testo, l'horror è la mia vita e i film del suddetto genere mi rilassano, però appunto, questa volta il tempo è volato e Wan è riuscito a mantenere in me l'interesse dalla prima all'ultima scena.
Arriviamo ora ai difetti, perchè questo film ne ha e tocca dirlo dato che molti ne parlano come di un capolavoro dell'horror, ma quale capolavoro....
Il film è veramente la fiera del già visto, i luoghi comuni e i clichè si sprecano: la solita porta che cigola nella notte, la bimbetta stronza che comunica con l'aldilà, la solita storia del fatto di sangue accaduto anni prima, i medium cazzuti che non sbagliano un colpo eccetera, ma la cosa che più mi ha fatto storcere il naso è il finale che è di un buonismo davvero fastidioso e da uno che mi ha fatto uno dei finali più belli e spietati della storia del cinema (quello di "Saw" appunto) proprio non me l'aspettavo, o meglio il lieto fino ci può anche stare, ma veramente Wan doveva giocarsela meglio, il modo in cui sconfiggono l'entità malefica è così scemo e smielato che manco negli spot del mulino bianco si potrebbe vedere.
Quindi che posso dire di questo film, mi è piaciuto? si, merita la visione, senza dubbio, però cerchiamo tutti (soprattutto quei dementi dei fan americani) di darci una ridimensionata perchè veramente non si può sentire parlare di questo film come di un cult, soprattutto perchè come ho detto, il film non offre nulla di nuovo, Wan il suo cult l'ha diretto nel 2004, con "Saw" non solo ha creato l'unica icona horror degna di nota degli anni 2000, ma col primo film ha messo in scena uno dei thriller/horror più belli, coraggiosi e innovativi degli ultimi anni, di certo ci ha regalato quello che tutt'oggi è uno di quei finali epici che può fare da concorrente a finali come quelli di "Seven", "Psycho" e "Scream", mentre con questa "Evocazione" ha messo in scena un film ben fatto, di notevole fattura, ma che a fine visione non è che lasci chissà che cosa.
Concludo dicendo al buon James che aspetto con curiosità il settimo "Fast & Furious" dato che proprio Wan ha dichiarato che non sarà una sboronata fighetto/patinata come i precedenti capitoli, ma un noir truce sulla vendetta carico di violenza e brutalità, quindi molto simile a quello che, a parer mio, è il secondo miglior film di Wan, "Death Sentence" e gli dico anche che coi fantasmi può anche chiudere ha fatto tre film, anzi quattro se si conta l'imminente "Insidious 2" del quale ammetto me ne frega meno di zero, perciò ti prego James, se dopo il settimo "Fast" tornerai all'horror rifammi una cosa come "Saw" e lascia i fantasmi formaggini a riposo.

lunedì 12 agosto 2013

Il Branco

Regia: Marco Risi
Sceneggiatura: Marco Risi, Andrea Carraro tratta dal suo romanzo
Produttori: Mario e Vittorio Cecchi Gori
Interpreti: Giampiero Lisarelli, Ricky Memphis, Luca Zingaretti, Giorgio Tirabassi, Tamara Simunovic
Anno: 1994
Nazionalità: Italia
Durata: 85 min. ca

Un gruppo di ragazzotti sbandati e annoiati della periferia di Roma decide di sequestrare due giovani autostoppiste tedesche per poi organizzarne e consumarne lo stupro collettivo, stupro che porta alla tragica morte di una delle due  povere sventurate.


Quando da ragazzino vidi questo film rimasi scioccato, ricordo bene che stetti male per più di un giorno perchè il termine "pugno nello stomaco" è adattissimo per questa ottima pellicola del talentuoso Marco Risi inoltre se si pensa che il tutto si ispira ad un fatto di cronaca il senso di disagio non può che crescere inesorabile, ma questo è un film che va assolutamente visto.
La messa in scena è ottima, Risi compie dei virtuosisimi con la cinepresa che oggi come oggi ce li sognamo nel cinema italiano, il cast è perfetto, i givanotti coatti e spietati sono rappresentati benissimo, tra di loro spiccano attori che oggi hanno raggiunto una certa fama tra tutti, Luca Zingaretti (il capo branco), Giorgio Tirabassi e Ricky Memphis, quest'ultimo che oggi siamo abituati a vedere sempre in ruoli dolci e buffi, in questo film interpreta, ottimamente, il membro più spietato del branco.
La cosa che colpisce di più in questo film è il fatto che per la prima volta la vicenda è vista e narrata dagli occhi dei carnefici e non delle vittime e questo lascia nello spettatore un profondo senso di disagio perchè se in altri film aventi per tema "lo stupro" la vicenda era raccontata dal punto di vista della vittima, e quindi il tutto pur sempre tristissimo era in qualche modo filtrato o comunque più "buonista" sta volta niente viene ammorbidito per farci dormire sonni tranquilli, sta volta noi, gli spettatori, siamo "il branco" vediamo e viviamo la vicenda con gli occhi degli aguzzini e ci rendiamo conto di quanto la cattiveria umana non abbia limiti dato che per questi ragazzi, la pietà, l'empatia e la moralità sono concetti alieni, per loro è un passatempo, un modo per trascorrere una serata tra amici e le due ragazze altro non sono che pezzi di carne da deflagrare e umiliare ed infine anche uccidere.
E' per queste ragioni, che all'epoca il film venne accusato (ingiustamente) di essere un film che simpatizzava per i delinquenti protagonisti, niente di più falso, come detto la storia è vista attraverso i loro occhi, ma mai, nemmeno per un momento si riesce a provare un minimo di simpatia per questi ragazzi, anzi, tutto quello che si prova nei loro confronti è solo rabbia, odio e disgusto.
Il film gioca molto sulle dinamiche del branco appunto, di quanto sia importante il senso di appartenenza per i membri di questa cerchia di animali, tanto da far venir fuori in loro il lato peggiore, anche il protagonista che sembra avere un minimo di pietà (è l'unico assieme ad un altro che non abusa delle ragazze) poi tira fuori l'idea di far violentare le ragazze da quasi tutto il paese col solo intento di "alzare qualche soldo".
Un'altra cosa che colpisce di questo film, è che la violenza è messa fuori campo, noi non vediamo mai lo stupro (tranne una brevissima scena), ma lo sentiamo, la cinepresa è ferma davanti alla baracca e da quest'ultima fuoriescono le grida disperate delle ragazze e le risate feroci e sadiche dei giovani criminali ed è questo che più sconvolge, non vediamo quello che succede, ma lo immaginiamo e questo, forse ci fa stare ancora più male.
Una scene esemplificativa è quella dell'inizio della violenza, quando la ragazza è a terra supplicante verso i suoi aguzzini e la cinepresa gira lentamente inquandrando in primo piano le facce dei ragazzi che guardano, senza alcuna pietà, quella che sarà la loro vittima.
Indubbiamente questo è un film che disturba, un film che non ha pietà ne un minimo senso di redenzione, il male e la ferocia padroneggiano senza rimorso, quindi una parte di pubblico preferisce fuggire davanti a questo film, ma io consiglio di armarsi di coraggio e vederlo, perchè è importante per capire i tempi in cui viviamo (il film è del 1994, ma le cose non sono poi tanto cambiate oggi) e per vedersi una vera e propria lezione di cinema di un autore forse troppo spesso sottovalutato.

giovedì 8 agosto 2013

Spring Breakers - Una vacanza da sballo

Titolo Originale: Spring Breakers
Regia: Harmony Korine
Sceneggiatura: Haromny Korine
Produttori: Jordan Gertner, David Zander, Chris Hanley, Charles Marie - Anthonioz
Interpreti: Selena Gomez, James Franco, Ashley Benson, Rachel Korine, Vanessa Hudgens
Anno: 2012
Nazionalità: USA
Durata: 93 min. ca

Faith, Cotty, Candy e Britt sono quattro amiche di college che annoiate dalla vita universitaria decidono di recarsi in Florida per il famoso "break di primavera". Una volta arrivate li, le quattro ragazze enrteranno in un tunnell di eccessi composto da sesso, droga e alcool e vi incontreranno anche un losco spacciatore soprannominato "Alien" il quale le spingerà sempre più verso comportamenti estremi e molto pericolosi, comportamenti che porteranno a gravi conseguenze.
 
 
Visto che tutto il web ne parla di continuo e in modo molto lusinghiero, ho deciso anche io di recuperare questo famigerato "Spring Breakers" e sinceramente non capisco come si possa elogiare tanto una simile minchiata.
Perdonatemi, ma in questo film non funziona nulla e per nulla intendo nulla perchè non funziona come film di denuncia, non funziona cinematograficamente perchè a mio avviso è messo in scena piuttosto male, la sceneggiatura non scorre, il montaggio che vorrebbe essere scatenato e psichedelico come la vicenda che viene narrata è in realtà blando e monotono e il cast l'ho trovato molto piatto: le quattro troiette sono solo irritanti, ma non nel modo giusto perchè credo che sulla carta l'intento del regista fosse quello di far provare antipatia e disagio nei confronti delle quattro ragazze e delle azioni di cui queste ultime si rendono protagoniste, io invece ho provato antipatia solo per il fatto che ste ochette fossero solo un quartetto di attorucole che provavano a scimmiottare modelli stereotipati; anche James Franco, attore che di solito apprezzo, quì non mi è minimamente piaciuto, il suo personaggio è squallido e patetico, quando si mette a suonare il piano e cantare si tocca il fondo e il suo scimmiottare i "veri" gangster strappa più di un sorriso finendo per essere veramente un personaggio comico involontario.
Il film poi vorrebbe essere estremo e spingersi oltre per mostrare il degrado in cui vivono oggi i giovani americani, quindi sarebbe lecito aspettarsi veramente scene spinte e scorrette e invece il sesso è ridotto al minimo, non viene mostrato nulla che un cinepanettone di De Sica non mostra già, ovvero tette e culi oliati, poi vi sono un paio di scenette in cui le ragazze sniffano e fumano le canne, cose che si vedono tranquillamente nei vari "American Pie" e poi nada.
Non conoscevo questo Harmony Korine, ma da quello che si dice di lui in giro sembra essere un regista che non va per il sottile e che fa film che sono un pugno nello stomaco dello spettatore, almeno così ho letto, beh come ho detto non ho visto nessun altro dei suoi film, ma con "Spring Breakers" l'unica cosa che colpisce sono le palle dello spettatore visto il dilagare della noia che aleggia per tutta la pellicola e che mi ha causato più di uno sbadiglio.
Dulcisi in fundo il finale, che è veramente quanto di più stupido e irreale abbia visto in un film negli ultimi minimo cinque anni e questo non fa che confermare il fatto che il regista non aveva idea di cosa stesse facendo perchè non mi puoi fare un film che ha la pretesa di far riflettere il pubblico, di denunciare una tragica e squallida realtà  quindi di mettere in scena il "vero" e poi mi fai vedere, SPOILER per chi non l'ha visto, due ragazzine mezze nude con un cervello forse più vuoto di quello di Belen che irrompono tranquillamente nella villa di un gangster e massacrano, con una professionalità che manco i mercenari di Barney Ross posseggono, un'intera banda di criminali spacciatori, suvvia.
Forse sono io che non capisco un cavolo, come dicevo giorni fa chiacchierando nel blog del mio amico Dae, magari i gusti della gente son cambiati e io non ci sto più dietro, ma francamente rimango basito nel leggere tante critiche positive su sta stronzatella, stronzatella che se non erro è stata presentata anche alla mostra del cinema di Venezia...
Boh, io proprio non capisco.
 
 

sabato 3 agosto 2013

La notte del giudizio

Titolo Originale: The Purge
Regia: James DeMonaco
Sceneggiatura: James DeMonaco
Produttori: Michael Bay, Jason Blum, Andrew Form, Bradley Fuller, Sebastien Lemercier
Interpreti: Ethan Hawke, Lena Headey, Max Burkholder, Adelaide Kane, Edwin Hodge, Chris Mulkey
Anno: 2013
Nazionalità: USA, Francia
Durata: 85 min. ca

Stati Uniti, anno 2022: La società è all'apice della sua prosperità, la disoccupazione è ai minimi storici e la ricchezza abbonda, tutto questo perchè una notte l'anno tutti i crimini più efferati sono permessi e le forze dell'ordine non possono intervenire, lasciando così totale libertà alle persone, in prevalenza ricche, di cacciare e uccidere i poveri e i derelitti; in questo scenario James Sandin si trova barricato nella sua lussuosa villa assieme alla sua famiglia convinto di essere al sicuro dalla follia che c'è fuori, ma ad un tratto un uomo ferito e inseguito da una banda di assassini mascherati tenta di rifugiarsi a casa dei Sandin e per questi ultimi ha inizio una lunga notte di terrore.


Apparentemente questo film non dice nulla di nuovo; ci viene mostrato il solito tema dell'assedio messo in scena dal maestro Carpenter svariate volte, ci viene mostrata la solita famiglia bene dell'alta borghesia e ci vengono presentati i soliti psicopatici mascherati, in modo molto, forse troppo simile a quelli di "The Stranger", ma il film di James DeMonaco ha, alla base, una delle idee più geniali che abbia mai visto, una trama di fondo che oltre ad intrattenere, spaventare e divertire fa anche riflettere per la sua genialità e per la sua preoccupante verosimiglianza con la realtà.
Per fortuna la nostra società non è ancora arrivata a concepire "la notte dello sfogo", notte in cui le classi sociali più agiate prendono di mira e massacrano i poveri, i malati e gli indifesi, ma sostanzialmente ciò che accade nella società attuale non è molto diverso da quello che ci viene mostrato nel film, i poveri sono vessati dai ricchi, i malati, le minoranze sono, in qualche modo, perseguitate dai potenti i quali commettono le loro porcate restando inpuniti, ma non solo, restando perfino protetti dalla legge ed è questo che il film di DeMonaco ci vuol fare capire e per farlo usa la via del thriller/horror con tema l'assedio appunto, ma è palese che la banda di assassini sadici (tutti ricchi e avvantaggiati) altro non sono che il capitalismo che in questi anni ha portato il mondo nel baratro e che ora per poter andare avanti senza difficoltà schiaccia quella parte di società svantaggiata e non protetta, una società che è nata proprio per colpa degli ambienti altolocati i quali non vogliono "sporcarsi" con i "derelitti" e men che meno aiutarli e quindi decidono di ucciderli.
Sotto questo aspetto "La notte del giudizio" è una pellicola molto intelligente oltre che, come ho detto, efficace dal punto di vista dell'intrattenimento.
Tecnicamente parlando, nulla da eccepire, la regia e sceneggiatura, entrambe curate da DeMonaco, sono solide e ritmate, la fotografia buia è molto inquietante e il cast se la cava benissimo, su tutti il sempre bravo Hawke, ma anche il resto della sua famiglia fa egregiamente il suo dovere così come i cattivi della situazione capitananti da un giovane sadico e perverso che mette i brividi ogni volta che la cinepresa inquadra il suo ghigno beffardo.
Una pellicola diversa, intrigante e coinvolgente decisamente consigliata, forse l'unica pecca, almeno per quel che mi riguarda, è che si poteva spingere un po' di più sul pedale della violenza, ma mi accontento lo stesso.
Da vedere.

giovedì 1 agosto 2013

Red Band Trailer per Curse of Chucky

Se già col primo trailer mi son gasato come un pazzo, con questo nuovo a banda rossa sono letteralmente morto per la libidine XDXDXDXD.

Si vedono più scene che mostrano i delitti del nostro adorato bambolotto, e pare proprio che questa volta la cattiveria sarà al top.

Domani ci sarà l'anteprima del film nei cinema canadesi per il FantasiaFestival 2013, BEATI LORO CAZZO!!!!!!!!!!!!!!!!!