giovedì 30 maggio 2013

Solo Dio perdona

Titolo Originale: Only God Forgives
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn
Produttori: Lene Borglum, Sidonie Dumas, Vincent Maraval
Interpreti: Ryan Gosling, Kristin Scott Thomas,Yayaying,Vithaya Pansringarm, Tom Burke
Anno: 2013
Nazionalità: USA, Francia, Tailandia, Svezia
Durata: 90 min.ca

Julian e Billy sono due fratelli che gestiscono una palestra a Bangkok, in realtà quel posto è solo una copertura per i loro loschi traffici di droga. Una sera Billy stupra e uccide una prostituta di sedici anni, a quel punto il padre della giovane, con l'aiuto di uno spietato poliziotto, si vendica e uccide Billy. Venuta a conoscenza del fatto, Jenna, la folle e crudele madre del ragazzo si reca a Bangkok con l'intento di trovare i responsabili della morte del figlio e per fare ciò si rivolge anche al suo secondogenito Julian. Il tutto porterà ad una tremenda e violentissima spirale di vendetta e morte.


Bisogna chiarirlo subito, chi si aspetta un film sulla falsariga di "Drive" rimarrà deluso, in comune le due pellicole hanno solo il regista e l'attore protagonista, il resto è completamente differente e a detta di chi scrive, un po' inferirore rispetto alla pellicola del 2011.
Intendiamoci, questa nuova "creatura" di Refn è sicuramente un bel film, girato in maniera a dir poco superaltiva, con una fotografia che mozza veramente il fiato, ed effetti sonori potenti come non mai, il problema però è che effettivamente il film fatica a decollare a differenza della precedente opera del regista danese, la quale sin dal suo folgorante inizio inchiodava lo spettatore alla sedia, anche nelle sequenze più lente e statiche, mentre qui Refn, forse, dilata i tempi in maniera eccessiva e anche le scene più movimentate risultano un tantino torpide, ma i difetti finiscono qui per dare spazio ai tanti pregi.
Su tutti, come detto, la regia che è veramente divina, il montaggio, l'uso della cinepresa, la fotografia, che ci mostra una Bangkok cupa, spettrale e terribilmente inquietante.
Gli attori, Ryan Gosling si conferma, ancora una volta, uno degli attori più bravi della sua generazione nonostante il suo personaggio dica tre parole in tutto il film, ma la potenza, l'intensità e la profondità del suo sguardo triste/arrabbiato/impotente e feroce allo stesso tempo, sono sufficenti per lasciarti a bocca aperta; Kristin Scott Thomas, che ci regala uno personaggio di una perfidia e depravazione unica, ma forse chi lascia veramente il segno è il personaggio del poliziotto interpretato da Vithaya Pansringarm, ecco lui mi ha fatto venire la pelle d'oca; un personaggio che dovrebbe, in teoria, essere il buono della situazione, colui che è dalla parte del giusto, ma che in realtà si dimostra più freddo, sadico e spietato dei criminali ai quali da la caccia; per lui uccidere, torturare chiunque non gli vada a genio è semplice come bere un bicchier d'acqua, per lui è normale routine, significative sono le scene in cui, con tutta tranquillità, dopo aver ucciso e torturato, il nostro "eroe" se ne va in un club frequentato da poliziotti e si mette a cantare in maniera serafica.
Lui è vuoto, non ha emozioni e ciò lo si vede anche nella scena in cui tortura un trafficante di droga, una scena a dir poco sconvolgente e che raggiunge picchi di ferocia veramente altissimi.
Come sempre Refn si diverte a dare i consueti scossoni al pubblico inserendo a tradimento scene violentissime e brutali all'interno di momenti lenti e apparentemente tranquilli.
Un altro aspetto molto interessante è quello del rapporto tra Julian (Gosling) e sua madre (la Thomas) un rapporto morboso e palesemente edipico, non a caso, certe frasi e certi atteggiamenti della donna lasciano presagire che quest'ultima possa aver avuto in passato rapporti sessuali con entrambi i suoi figli e se vogliamo questo è un ulteriore modo che Refn ha usato per distanziarsi da "Drive" perchè se in quel film Gosling era l'eroe quasi indistruttibile e devastante, in questo film è un vero perdente, un uomo simbolicamente "castrato" dalla propria madre/tiranna, un uomo che non riesce a prendere nessuna decisione,  che non riesce ad andare con le altre donne e che messo davanti all'assassino del fratello non ce la fa nemmeno a vendicarlo, insomma un personaggio patetico per il quale non si può provare altro che una grande pena.
Il film procede in maniera lenta (forse pure troppo) e inesorabile fino al simbolico finale, che ovviamente non svelerò.
Quindi com'è il mio giudizio per questo film? Beh sicuramente buono, ma forse si poteva fare di più, anche se era difficile riuscire ad arrivare nuovamente ai livelli dell'immenso "Drive", il quale è senza dubbio uno dei noir più belli degli ultimi anni, però ancora una volta Refn dimostra di saper usare la cinepresa come pochi altri registi e di possedere un linguaggio cinematografico molto particolare e accattivante, quindi indubbiamente questo "Only God forgives" è un film che va visto, anche se sono certo che dividerà parecchio il pubblico, cosa che ha effettivamente ha fatto al festival di Cannes, dove è stato accolto sia dagli applausi, ma anche da molti fischi.

giovedì 23 maggio 2013

Freddy vs. Jason

Titolo Originale: ID
Regia: Ronny Yu
Sceneggiatura: Damian Shannon, Mark Swift
Produttore: Sean S. Cunningham
Interpreti: Robert Englund, Ken Kirzinger, Monica Keena, Kelly Rowland, Jason Ritter, Lochlyn Munro
Anno: 2003
Nazionalità: USA, Canada
Durata: 97 min.ca

Il diabolico Freddy Krueger è confinato all'inferno, ha perso i suoi poteri e non riesce più ad invadere i sogni dei ragazzi di Springwood perchè ormai tutta la città lo ha dimenticato e non lo teme più, così lo spietato demone riporta in vita un altro famigerato killer: Jason Voorhees, il mostro di Crystal Lake e lo manda a Springwood per uccidere in suo nome in modo da far dilagare di nuovo la paura, riacquistare i suoi poteri e poter uccidere di nuovo, ma Freddy non ha considerato che Jason è una macchina omicida inarrestabile e non è minimamente intenzionato a lasciargli campo libero.
Tra i due mostri, quindi, si consumerà un cruento duello senza esclusione di colpi.


Mi sono accorto che da quando ho aperto il Blog ho scritto solo recensioni di film usciti di recente, è quindi giunta l'ora di iniziare a recensire anche film più datati e quale miglior modo di iniziare recensendo uno dei miei film preferiti in assoluto?
Voglio essere chiaro, questo film per me è assolutamente PERFETTO, un capolavoro dello slasher, un vero regalo che hanno fatto a noi fans, ma bisogna specificare che chi non ama ne lo slasher ne le due icone in questione, il film potrebbe risultare irritante, chi invece è cresciuto, come il sottoscritto, a pane e slasher, chi ama con totale devozione le icone horror anni 80, beh non può che adorare codesta pellicola.
Questo progetto è stato in cantiere per dieci lunghi anni; l'idea nacque nel lontano 1993 quando nel finale di "Jason va all'inferno", nono pessimo episodio della saga del ragazzone di Crystal Lake, si notava l'artiglio di Freddy afferrare la maschera di Jason.
Da quel momento si sono susseguiti centinaia di script, bozze e idee su un ipotetico scontro tra i due mostri, ma per anni, nulla, poi nel 2003 due giovani sceneggiatori si sono fatti avanti con la loro idea, la quale è piaciuta assai ai produttori che hanno dato subito il via libera.
Alla regia è stato chiamato il bravissimo regista cinese Ronny Yu, reduce dall'altrettanto stupendo horror "La Sposa di Chucky" (quarto episodio della serie della Bambola assassina), il quale è riuscito splendidamente a gestire due icone così importanti.
Fino a metà film vediamo i due mostri agire ognuno per conto proprio quindi quando l'attenzione è focalizzata su Freddy assistiamo ad un classico film di "Nightmare", mentre quando l'azione si sposta su Jason si assiste ad un episodio di "Venerdì 13", quindi la gioia per chi ama le due saghe, anche perchè la messa in scena è ottima, la fotografia di Fred Murphy è cupa a sufficenza, il sangue scorre a fiumi e i ragazzotti, ovvero la carne da macello, sono come da tradizione, antipatici e idioti al punto giusto, di conseguenza si gode alquanto nel vedere i nostri due "beniamini" fare mambassa dei loro giovani corpi.
Poi si arriva alla seconda parte, ed è proprio da questo punto che il film, già bellissimo, decolla alla grande, già perchè a metà pellicola vi è l'incontro tra i due super killer e da quel momento veramente non c'è tregua, da quel momento inizia lo spassosissimo e violentissimo duello tra i due mostri, un duello che si consuma prima nel mondo dei sogni dove Freddy è in vantaggio e poi nel mondo reale dove Jason è assai più a suo agio, ma il bello di questo film è che tutto è perfettamente bilanciato, ai due boogeymen viene dato spazio in egual misura, nessuno dei due ruba la scena all'altro, loro due sono la scena, il resto è zero, Freddy e Jason dominano ogni singola sequenza, il primo aiutato sempre dalla sua inconfodibile e cupa ironia, il secondo invece dalla sua consueta furia demolitrice.
Gli ultimi minuti inchiodano lo spettatore alla sedia, i due killer si massacrano letteralmente a vicenda sotto gli occhi sbigottiti dei pochi superstiti e anche degli spettatori che attendono curiosi di sapere chi sia il vincitore e qui, altro colpo di genio: nessun vincitore, o meglio, punteggio pari, perchè pochi istanti prima dei titoli di coda si capisce benissimo che entrambi sono ancora vivi, perchè entrambi sono il male puro e il male, come tutti sanno, non lo si può sconfiggere.
Il film ebbe un ottimo successo al box office e piacque parecchio ai fan, anche se alcuni lo accusarono di essere troppo sborone e di non fare paura, beh amici un film come questo NON deve fare paura, un film come questo deve solo far raggiungere l'orgasmo ai fan delle due icone, orgasmo che personalmente raggiungo ogni volta che mi rivedo questo film (credo di averlo visto almeno un milione di volte, lo conosco praticamente a memoria), perchè, almeno a detta di chi scrive, nel suo genere, lo slasher appunto, quello se vogliamo leggero, di intrattenimento, "Freddy vs. Jason" è un vero e proprio cult; ancora ricordo l'emozione che provai al cinema quando i due mostri erano in scena contemporaneamente e si picchiavano accompagnati anche da una strepitosa colonna sonora heavy metal, (nel film compaiono brani di band come Ill Nino, Chimaira, Killswitch Engage, Machine Head ed altri...), quindi un altro punto a favore di un film che porto nel cuore, un film che ogni amante dello slasher, ogni amante di Mr. Krueger e Mr. Voorhees non si deve assolutamente far scappare.

domenica 12 maggio 2013

La Casa

Titolo Originale: Evil Dead
Regia: Fede Alvarez
Sceneggiatura: Fede Alvarez, Rodo Sayagues
Produttori: Sam Raimi, Bruce Campbell, Robert G. Tapert
Interpreti: Jane Levy, Shilo Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 91 min. ca

La giovane Mia sta tentando di uscire dal tunnel della droga e per fare ciò si reca in una sperduta casa in montanga assieme al fratello David e altri tre loro amici, lo scopo è di aiutare la fragile ragazza a superare l'astinenza. Durante la notte, uno dei ragazzi scopre uno strano libro all'interno del quale vi sono scritte, in una lingua antica, strane formule e il ragazzo, preso dalla curiosità decide di leggerle ad alta voce.
Da quel momento per i cinque amici ha inizio un incubo senza fine perchè quelle formule, se lette ad alta voce, hanno la facoltà di risvegliare antichi e malvagi demoni infernali.


Ok, lo dico subito così almeno non ci sono equivoci: io non sono un super fan ne di Raimi ne della  sua vecchia trilogia di Evil Dead, cioè sono film che apprezzo, ne riconosco l'importanza, ma personalmente non mi hanno mai fatto impazzire, ecco perchè dico tranquillamente che questo ottimo remake, a parer mio, se li pappa tutti e tre a colazione.
Credo che fossero anni che non mi capitava di vedere, al cinema, un film horror così splatter ed estremo perchè, solitamente, pellicole con un così alto tasso di gore, da noi, o escono tagliuzzate o escono solo in home video, ecco perchè mentre procedevo con la visione del film in sala, mi gasavo sempre di più ad ogni scena.
Ma veniamo al film: la prima cosa che si nota è che i realizzatori hanno voluto fare un horror completamente serio, cupo e drammatico a differenza delle pellicole di Raimi, che facevano dell'ironia il loro punto di forza.
Questo aspetto lo si può percepire dal fatto che la protagonista è una ragazza che ha da poco perso la madre, che sta tentando di uscire dal tunnel della droga e che ha un rapporto burrascoso con il fratello, colpevole, secondo lei, di essere sempre stato assente e di non averla mai aiutata; quindi fin da subito si capisce quale sia il climax del film, si capisce che questa volta non ci sarà alcun eroe simpatico e tamarro  come Ash, ma che al contrario, gli eroi della situazione sono ragazzi normalissimi, anche se effettivamente nel primo film anche Ash e i suoi amici erano ragazzi normali, ma il personaggio interpretato dal mitico Bruce Campbell era comunque sopra le righe.
Inizialmente, quindi, la pellicola ci viene presentanta quasi come se fosse un film drammatico, ma poi salta fuori il famigerato Necronomicon, le parole vengono lette ad alta voce e da quel momento si scatena l'inferno, anzi è meglio dire che si scatena la macelleria, si perchè questa volta il sangue non scorre a litiri, ma a veri e propri fiumi, si vede di tutto, ma veramente di tutto: aghi conficcati negli occhi, arti del corpo tranciati, chiodi piantati in faccia, raggiate di vomito verde, il tutto, fatto con trucchi squisitamente "old school", senza quegli orripilanti effetti digitali di cui sono tronfie gran parte delle pellicole di oggi.
Tra urla, squartamenti e violenze di ogni tipo si arriva ad uno strepitoso duello finale tra l'unico superstite e lo spietato demone, il tutto sotto una pioggia di sangue girata in maniera talmente impeccabile, suggestiva e affascinante da restare veramente a bocca aperta, durante questa scena mi aspettavo che partisse a tutto volume la splendida "Raining Blood" degli Slayer che mai come in questo caso sarebbe stata più azzeccata.
Sono dell'idea che questo bell' horror possa piacere molto anche ai fan più accaniti e puristi della pellicola di Raimi e anche a coloro che solitamente odiano a priori i remake perchè, a parte la trama di fondo, il film procede su binari assai diversi rispetto al film del 1981 e di questo bisogna rendere merito all'esordiente, ma già molto bravo regista Fede Alvarez che dimostra di saperci fare eccome dietro la cinepresa.
Il finale lascia presagire un sequel, sequel che spero venga girato il prima possibile e per ultimo, dopo i titoli di coda c'è una chicca che tutti gli amanti della vecchia triolgia non possono lasciarsi sfuggire, quindi amici, non alzatevi quando le luci si accendono.
Ad ogni modo un bel film, che farà la gioia di tutti i fan accaniti dello splatter estremo.

venerdì 3 maggio 2013

Sono sempre i migliori ad andarsene

Notizia davvero devastante per i fan del metal, Jeff Hanneman, chitarrista dei mitici e leggendari Slayer è morto questa mattina in ospedale a causa di un'insufficeza epatica.

Davvero atroce per chi come me è cresciuto ascoltando questa grande band.

Ciao Jeff, ci mancherai, ma vivrai sempre grazie alla tua musica, alle tue schitarrate violente e devastanti che ci hanno accompagnato per tutti questi anni.




RIP



JEFF HANNEMAN (1964-2013)