martedì 31 dicembre 2013

Un anno ad Elm Street

Eh si, oggi il vero evento non è il capodanno, ma il compleanno del mio blog scalcinato e cazzone XD, già perchè esattamente un anno fa, inauguravo il 1428 Elm Street Blog, quindi ora colgo occasione per ringraziare tutti gli amici bloggers con in quali ho interagito durante quest anno, alcuni li conoscevo prima di aprire il blog (Sciamano, Rodan 75, Psichetechne) tutti amici di forum, che con immenso piacere ho ritrovati qui nella blogsfera, tutti gli altri li ho conosciuti quì e mi son trovato benissimo, non sempre si è stati d'accordo su un determinato film o regista, ma il bello della blogsfera è anche questo, confrontare gusti e opinioni ;-)

Quindi colgo l'occasione per augurare buon anno a tutti e per ringraziare a tutti coloro che hanno scritto nel mio blog e letto le mie recensioni strampalate XD.

sabato 21 dicembre 2013

Collateral

Titolo Originale: ID
Regia: Michael Mann
Sceneggiatura: Stuart Beattie
Produttori: Michael Mann, Julie Richardson
Interpreti: Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada Pinkett Smith, Mark Ruffalo, Peter Berg, Bruce McGill
Anno: 2004
Nazionalità: USA
Durata: 115 min. ca

Max è un taxista di Los Angeles, molto bravo nel suo lavoro, una sera carica nel suo taxi un misterioso individuo di nome Vincent, che in realtà è uno spietato killer a contratto recatosi nella metropoli per uccidere cinque testimoni di un processo contro un signore della droga messicano.
Il killer prenderà in ostaggio Max e lo costringerà a scarrozzarlo per tutta la città in cerca dei testimoni da eliminare, per il taxista sarà una notte di terrore.
 
 
Ricordo ancora le sensazioni che questo grande film mi diede quando, ormai quasi dieci anni fa, lo vidi al cinema, mamma mia ricordo che riamsi inchiodato alla poltrona per tutta la durata, dall'inizio fino a quell'adrenalinico finale, uno dei più belli di sempre.
Con "Collateral" il talentuoso regista Michael Mann firma la sua opera più bella, un film che appunto blocca lo spettatore e lo chiude dentro quel claustrofobico taxi assieme al killer, lo giuro, io stesso mi sentivo prigioniero mentre lo vedevo, perchè questa pellicola non da un attimo di tregua, non si perde in chiacchiere e fronzoli e lancia quasi subito chi guarda all'interno dell'azione.
Protagonisti di quest'azione sono due grandissimi attori, qui al loro meglio; Jamie Foxx è bravissimo nell'impersonare l'apparentemente fragile e impacciato taxista, dico apparentemente perchè alla fine il nostro eroe tirerà fuori una grinta impressionante, ma chi domina su tutta la pellicola è il mitico Tom Cruise, uno dei miei attori preferiti e che negli ultimi anni sembra sia diventata una moda criticare e non capisco proprio il perchè, in questo film offre la sua performance migliore, il suo Vincent è un pezzo di ghiaccio, spietato, senza cosicenza, paura o rimorso, una macchina, una vera e propria macchina di morte, non un pazzo o un sadico, un killer, semplicemente un killer a contratto che fa quello che deve fare senza pensarci due volte, una specie di terminator versione umana e Cruise lo rende credibilissimo, mentre senti i suoi discrosi, mentre osservi le sue gesta ti si raggela il sangue, Vincent è la perfetta incarnazione della freddezza e dell'indifferenza di questa nostra società, lui stesso lo dice a Max versò metà film, quando questi gli chiede "tu che cosa sei?" Vincent risponde in tutta tranquillità "indifferente" ed è questo che lui è, semplicemente qualcuno che fa il suo lavoro, il che sconvolge se si pensa che il suo lavoro è sopprimere vite altrui per danaro.
La vicenda è girata magistralmente da Mann che immerge il tutto in una Los Angeles cupa e spettrale, una Los Angeles fredda e svuotata come il killer protagonista e oltre alle scene action (il massacro in discoteca è spettacolare e mi ha ricordato proprio la scena del primo immenso "Terminator" quando il cyborg compie una carneficina proprio in una sala da ballo) sono favolosi anche i dialoghi tra i due protagonisti, merito di una sceneggiatura perfetta e tagliente.
Insomma, senza dubbio ci troviamo davanti non solo al miglior film di Mann, a uno dei migliori film con Cruise e con Foxx, ma anche a uno dei thriller più belli dell'ultimo decennio.

lunedì 16 dicembre 2013

The Canyons

Titolo Originale: ID
Regia: Paul Schrader
Sceneggiatura: Bret Easton Ellis
Produttore: Braxton Pope
Interpreti: Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Funk, Amanda Brooks, Tenille Houston, Gus Van Sant
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 99 min. ca

Christian è un giovane e ricco produttore di Los Angeles ed ha una relazione con una giovane attrice, Tara con la quale vive una storia all'insegna del sesso e della trasgressione più estrema, un giorno nella loro vita arriva Ryan, un ragazzetto che sogna di sfondare a Hollywood e che è stato, anni prima, il ragazzo di Tara. Questo incontro farà emergere le paranoie e gelosie più estreme di Christian il quale si renderà responsabile dell'esplosione di una spirale di follia e trasgressioni che sconvolgerà le vite di Tara e di Ryan.


"Ma vaffanculo", questo è ciò che è uscito dalla mia bocca una volta terminata codesta mondezza, una mondezza giustamente fischiata alla mostra del cinema di Venezia e stroncata un po da tutti e te credo, come si possa realizzare un tale abominio è un mistero per me, cioè tocca mettercisi d'impegno e dire "ok volgio far bestemmiare il pubblico con tutte le mie forze" eh beh direi che ci sono riusciti alla grande.
Ammetto di non conoscere Ellis come scrittore, magari i suoi romanzi sono stupendi non lo metto in dubbio, ma come sceneggiatore è un cane, e sto film ne è la prova perchè ha una trama (trama?) che non ha ne capo ne coda, i dialoghi sono imbarazzanti, manco in "Tempesta d'amore" si sentono conversazioni così dementi, la noia fa da padrone per tutti i 99 agonizzanti minuti e anche la regia di un ormai bollito Schrader, di certo non aiuta.
Sul cast poi, vabbè non perdo manco tempo ad insultare la Lohan, non serve, si insulta da sola ogni volta che si mette davanti ad una cinepresa e tenta di recitare, cose che le risulta impossibile, ormai quella è solo buona di pippare cocaina e di entrare ed uscire di galera un giorno si e l'altro pure, speriamo solo che prima o poi la chiudano in cella e buttino via la chiave, ma anche il resto degli "attori" sono uno vero pianto: il cattivone di turno è talmente sfigato e imbambolato che fa quasi tenerezza, l'altro ragazzo è irritante per quanto è idiota.
In questi casi uno spera che almeno le scene di sesso siano arrapanti, cioè se la trama noir non c'è che almeno ci si possa rifare la vista con qualche bel momento osè, un po come per "Basic Instinct" o "Sliver" film orrendi, ma almeno le scene hard rendevano bene, quì manco quelle, un po' perchè la Lohan fa schifo, completamente rifatta e tronfia (solo le tette sono belle) e un po' perchè il tutto è talmente messo in scena malamente e in modo goffo che le scene che un minimo dovrebbero fare scalpore o eccitare fanno solo ridere in quanto comiche involontarie.
Mi sale la pressione se penso che un film così brutto non solo è stato proiettato nei festival, ma è anche uscito al cinema e distribuito piuttosto bene, in diverse sale, mentre ci sono un sacco di film che se va bene arrivano solo in tv.
Questo sarebbe cinema d'autore? Cinema impegnato alternativo? Beh se è così allora ben vengano i blockbusteroni di Michael Bay, questo è un film talmente vuoto e squallido che potrebbe risultare indigesto anche al più sfigato dei radical chic finto intelletualoide, ma per fortuna questo è solo un nulla che tenta di passare per cinema d'autore fallendo miseramente e palesemente.
Chiedo scusa per lo sfogo, non è mia abitudine stroncare un film in questo modo, ma quando ci vuole ci vuole perchè sto schifo va oltre il brutto.

venerdì 13 dicembre 2013

Happy Friday the 13th

Oggi è un giorno molto speciale, oggi è il SUO giorno:


"ora sono cazzi vostri"


In realrtà anche qualche mese fà è stato Venerdì 13, però a differenza di Halloween che avviene una volta all'anno e basta, il venerdì 13 può capitare più volte nel corso dei 12 mesi, quindi non sempre posso mettermi a fare il tributo come ho fatto con Michael, ma che non venga frainteso, AMO Jason e Michael in egual misura ;-)

Tra l'altro questa giornata capita a fagiolo dato che è di qualche giorno fa la news che venerdì 13 marzo 2015 uscirà il nuovo episodio dell'epopea Jasoniana e questo non sarà un episodio qualunque, ma sarà il TREDICESIMO della serie, quindi uno dei più importanti e ora arrivano le cattive notizie, voci non confermate dicono che il nuovo film sarà girato in stile mockumentary, come quella merda di "Blair Bitch Project" spero che tali voci vengano smentite al più presto perchè in caso contrario, vincerò la mia paura atroce dell'aereo e andrò in California dai produttori del film, con il mio volto coperto dalla maschera da hockey e un bel machete e poi.... beh saranno cazzi loro.
 
Che altro posso dire? Nulla a parte BUON VENERDI' 13 AMICI BLOGGERS E CHE JASON SIA CON VOI




giovedì 12 dicembre 2013

Viva l'Italia

Regia: Massimiliano Bruno
Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Edorado Maria Falcone
Produttori: Fulvio Lucisano, Federica Lucisano
Interpreti: Michele Placido, Raoul Bova, Ambra Angiolini, Alessandro Gassman, Rocco Papaleo, Sarah Felberbaum
Anno: 2012
Nazionalità: Italia
Durata: 100 min. ca

L'onorevole Michele Spagnolo è un politico viscido e corrotto che davanti alle telecamere racconta solo bugie ai suoi elettori, un giorno viene colto da un colpo apoplettico, ripresosi, il poiltico è privo di ogni freno inibitore e quindi non può fare a meno di dire la verità e dice a tutti ciò che pensa, così facendo porta a galla tutte le bugie e schifezze della politica e dei politici che lo circondano, ma porta anche grande scompiglio all'interno della sua famiglia, soprattutto tra i suoi tre figli, Riccardo, Susanna e Valerio.


La commedia italiana è morta e sepolta, oggi i massimi esponenti di questo genere sono dei merdosi come quegli idioti dei soliti idioti, Checco Zalone, Christian De Sica e feccia varia, ma una volta ogni tanto, in certe rare occasioni qualcosa di buono, la commedia tricolore, è ancora in grado di offrire.
Ne è l'esempio questo geniale e gradevolissimo film di Massimiliano Bruno, l'ex mitico Martellone della strepitosa saga cult "Boris", una delle poche fiction italiane davvero di valore.
Il regista mette in scena senza troppi fronzoli o ipocrisie quello che è diventato il nostro paese oggi: politici corrotti, leggi che non esistono, raccomandazioni e ingiustizie verso le fasce più deboli, ovvero noi cittadini comuni, noi che viviamo nell'era del precariato, noi che a stento arriviamo alla fine del mese, insomma storia ormai vecchia, ma terribilimente attuale e la pellicola in questione analizza il tutto con un ironia pungente, ma mai banale o volgare, il personaggio dell'onorevole Spagnolo, interpretato da uno straordinario Michele Placido è davvero lo specchio dello schifo che ci governa, un uomo che davanti alle telecamere parla di onore, famiglia e valori, ma poi prende le mazzette, va con le troie e se ne frega altamente di sua moglie e dei suoi tre figli, i quali per colpa sua e della sua assenza non si parlano più da anni, ma che a causa del suo colpo apoplettico saranno costretti a rincontrarsi e cercare di risolvere vecchi rancori mai assopiti.
Con questo film si ride di gusto in alcune scene, ma si prova un grande senso di desolazione e tristezza in altre e in questo Bruno è bravissimo perchè riesce a calibrare perfettamente il lato comico con quello drammatico.
Anche il resto del cast se la cava bene, oltre al già citato Placido c'è Alessandro Gassman, che ovvio non è ai livelli eccelsi di papà Vittorio, ma dimostra comunque di essere un bravo attore, poi ci sono Raoul Bova e Ambra Angiolini i quali, soprendentemente regalano una performance tutto sommato discreta.
Quindi, non si può certo affermare di trovarsi davanti ad un capolavoro della commedia italiana, ormai capolavori all'interno di questo genere non credo ne vedremo mai più, ma rispetto a tutta la merda defecata dai cervelli bacati di Mandelli, Parenti, Vanzina e lerciume vario, che coi loro filmacci portano come esempio proprio i raccomandati e i corrotti dipingendoli come eroi positivi, questa validissima commedia di Bruno sputtana chi si merita di essere sputtananto e offre oltre alle risate anche diversi spunti di riflessione, e di questi tempi non è certo poco.

lunedì 9 dicembre 2013

Hunger Games - La ragazza di fuoco

Titolo Originale: The Hunger Games - Catching Fire
Regia: Francis Lawrence
Sceneggiatura: Simon Beaufoy, Michael Arndt, tratta dal romanzo di Suzanne Collins
Produttori: Jon Kilik, Nina Jacobson
Interpreti: Jennifer Lawrence, Donald Sutherland, Philip Seymour Hoffman, Woody Harrelson, Lenny Kravitz, Stanley Tucci
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 146 min. ca

Katniss Everdeen torna a casa assieme al suo compagno Peeta Mellark dopo aver vinto gli Hunger Games; i due ragazzi alloggiano, con le rispettive famiglie nel "villaggio dei vincitori", ma un giorno i due giovani sono costretti a lasciare le proprie case e partire per il "tour dei vincitori", ma ne Katniss ne Peeta immaginano che il perfido dittatore Snow, ha in serbo per loro una sorpresa assai pericolosa.


Fra le tante saghe per ragazzi nate negli ultimi anni, questa di "Hunger Games" è senza dubbio la meno peggio. Il primo film era passabile e questo sequel è ancora, seppur di poco, meglio, anche se a mio modesto parere il successo che sta ottenendo è immeritato, ci son tanti bei film che vengono ignorati e questi filmetti vengono esaltati come capolavori, però va detto che nel loro genere non sono prodotti da buttare, anzi forniscono allo spettatore, sia un discreto intrattenimento che anche qualche spunto di riflessione, già perchè sostanzialmente questa saga altro non è che una metafora estremizzata dei tempi che furono, ma anche di quelli che stiamo vivendo, tempi in cui le dittature dicevano al popolo cosa fare e lo dicevano con prepotenza e violenza, ma oggi non lo fanno più in questo modo, oggi i potenti cercano di fotterci in modo più subdolo e meno diretto e per portare a compimento questo piano usano i mezzi di comunicazione, i quali ci danno a bere, al 99% solo stronzate e falsità.
Ed è su queste basi che nasce codesta saga, soprattutto questo sequel che nella prima mezz'ora mostra come chi sta al potere tenti di dominare le menti altrui con bugie e falsi idoli e infatti la farsa che Katinss e Peeta devono inscenare ogni volta davanti alle folle dei vari distretti ne è la prova.
Poi si passa all'azione, che devo ammettere è gustosa e molto più efficace rispetto a quella, un po' troppo patinata e farlocca del primo film, un paio di sequenze (quella della nebbia e dei babbuini) sono parecchio d'effetto, il regista Francis Lawrence, autore del simpaticissimo e sottovalutato "Constantine", ma anche dell'abominevole "Io sono leggenda" riesce a gestire piuttosto bene sia i tempi più lenti che quelli più puramente action, ma va detto che il grosso del lavoro lo fa lei, la sempre più bella e sempre più brava Jennifer Lawrence (che non è parente col regista) la quale, ancora una volta fa sfoggio del suo enorme talento nonchè della sua bellezza regalandoci un'eroina disperata, sola e inconsapevole, un'eroina che non vorrebbe essere un'eroina, ma solo una ragazza normale e che si trova suo malgrado a dover scegliere la via della violenza per poter salvare le persone che ama.
Oltre a Jennifer non va dimenticato il mitico Woody Harrelson nei panni dello strambo, ma geniale istruttore di Katniss e i grandissimi Donald Sutherland e Philip Seymour Hoffman in quelli dei villain di turno (Sutherland soprattutto); qualche dolente nota arriva coi due spasimanti di Jennifer, il primo, quel coglione di Liam Hemsworth è insopportabile con quell'aria da belloccio e quell'espressione da ebete, ma anche Josh Hutcherson non è che sia proprio il top della recitazione, ma vabbè alla fine, per quel che mi riguarda, interpretano i due personaggi più inutili della storia e spero che vengano fatti fuori nel prossimo capitolo.
In conclusione questa "ragazza di fuoco" è una pellicola che si lascia vedere, nulla più, come ho detto, l'entusiasmo di pubblico e critica non lo capisco, soprattutto quando diversi filmoni vengono snobbati se non addirittura stroncati, ma vabbè, questa saga è la moda del momento, moda che a differenza di un aborto come "Twilight" o i suoi cloni, i vari "Host", "Shadowhunters" e diarrea varia, riesce ad essere almeno una moda dignitosa, ma che sia ben chiaro, questo tipo di azione quì è solo carina, un'azione che fa quasi tenerezza, se si vuole vedere l'action con la A maiuscola è dagli Expendables che tocca andare ;-).

domenica 1 dicembre 2013

Un po' di rock: i Twins of Evil



Visto che la mia seconda grande passione dopo il cinema è l'heavy metal e visto che ho concluso il mese di novembre con uno speciale dedicato al cinema (Il TFF appunto) ho deciso di aprire il mese di dicembre parlando un pochetto di musica, più precisamente parlando di due artisti che più apprezzo, ovvero Rob Zombie e Marilyn Manson, i quali quasi un annetto fa misero a ferro e fuoco quel dì di Bologna con il tour che fecero assieme, il Twins of Evil appunto, al quale ovviamente partecipai in prima fila :-).

In questo speciale parlerò dei due vocalist, rivelerò qualche curiosità ecc... Premetto che sarà un post lungo e quindi spero che abbiate voglia di leggerlo tutto, non solo i metallari o i fan di questi due mattacchioni, ma anche coloro che non lo conoscono o non li apprezzano, non per cambiare idea ci mancherebbe, ma giusto per sapere qualcosa in più e magari non fermarsi solo alle apparenze.

Entrambi i due cantanti fanno parte della scena rock/metal nella sottocategoria industrial, ovvero quel tipo di musica rock composta si dai consueti strumenti classici, quindi chitarra, basso, batteria, ma anche da suoni elettronici creati al computer, basi elettroniche e tastiere.
Di questo filone la band più seminale è stata sicuramente quella dei Nine Inch Nails, band che si apprezzo un pochino, ma per la quale non impazzisco, altre band note di questo genere sono i teutonici Rammstein o anche i recenti Deathstars.
Manson e Rob però si sono sempre contraddistinti dai loro colleghi principalmente per il fatto che entrambi sono solisti, anche se a dir il vero Rob ha iniziato la sua carriera come leader dei Withe Zombie, anch'essi industrial rock, ma con forti influenze punk psichedeliche, band carina, ma che personalmente non mi ha mai detto molto, poi nel 1998 si sciolsero e Rob mise su il suo progetto solista, che invece mi piace molto, progetto che tutt'oggi porta avanti.
Io comunque amo quasi tutto il metal tranne il power, il doom e quel cross-over di merda che mescola il rock con il rap, quindi gruppi come Linkin Park, P.O.D. ecc non li sfango, mentre le tre catgorie di metal che più amo sono il thrash, il groove e appunto l'industrial.







Non starò a raccontare la biografia dei due artisti in questione dato che credo sia ben nota a molti, ma qualche curiosità la racconto:
Dovete sapere che l'anno scorso per il Twins of Evil era possibile vincere il Golden ticket, ovvero quel biglietto che se vinto ti permetteva di andare a conoscere di persona le due star prima del concerto, questo evento venne messo in palio su facebook, ma siccome io odio facebook ne venni a conoscenza solo il giorno del concerto mentre ero in viaggio con gli amici proprio verso Bologna, ovviamente a quella news tirai svariate bestemmie e una volta tanto mi maledì per non avere facebook, ma vabbè cose che capitano.
Tre miei amici aveva i golden ticket, uno dei tre andò da Manson e mi raccontò che si trovò davanti un tizio molto calmo, pacato e signorile, insomma tutto ciò che non è quando è in scena, chiacchierò un po con i fan e poi fece la foto con loro, tutto in maniera cordiale, ma un tantino fredda e distaccata, comunque disponibile.
Un altro mio amico con la fidanzata andarono da Rob e mi dissero che si trovarono davanti un mattacchione simpaticissimo e pazzerellone che si mise a ridere e scherzare coi fan presenti, un tipo assolutamente alla mano e bonaccione, quindi anch'egli assai diverso rispetto a come appare nel palco.
La cosa che più mi piace di questi due cazzoni è che appunto sono l'opposto  di come appaiono con la loro musica e nel caso di Rob coi suoi film, si perchè forse molti non sanno che Rob è anche un vegano animalista convinto nonchè membro della PETA, quindi immagino quanto gli sia costato girare la scena del cane in "Halloween II", ok è tutta finzione, ma per un fanatico degli animali penso sia dura.
Un'altra cosa che mi fa amare Mariolino e Robertone è il fatto che entrambi infastidiscono due categorie di persone che disprezzo molto, i fanatici bigotti  (Manson) e gli snob, radical chic (Rob), persone che appunto si fermano all'apparenza e che giudicano non solo i due musicisti in questione, ma un po tutti i metalheads come drogati, criminali e poco di buono, ormai è storia vecchia, non ci faccio manco più caso e per fortuna questi pregiudizi, pur essendoci ancora, sono comunque di meno rispetto a diversi anni fa, quando ero ragazzino ed ero ancora cappellone e giravo con borchie, jeans strappati e cuffie in testa con rock a palla venvio guardato come un lebbroso dai vecchietti del mio condominio, oggi non è più così, o meglio è così, ma per fortuna con minor veemenza.

Tornando ai due pazzoidi in questione, l'anno scorso fecere scintille anche se ad onor del vero Manson fece un buon concerto e nulla più, sembrava un po' sottotono rispetto a quando lo vidi nel 2007 a Milano, ma ce da dire che gli ultimi suoi album son deludenti, comunque mi divertii parecchio lo stesso, soprattutto quando sul palco si vestì da cardinale e si mise a cantare "The Love Song", mitico XD.




Poi fù il turno di Rob e li veramente scese l'inferno sulla terra, di concerti ne ho visti a centinaia, ma uno così ganzo dal punto di vista scenografico non l'avevo mai visto, nel palco c'era di tutto, mostri volanti, maxi schermo che proiettava a raffica immagini di vecchi classici dell'horror intervallati anche da alcuni spezzoni dei film di Rob, film che come ben sapete amo alla follia. Anche per lui era la seconda volta che lo vedevo live, ma quando lo vidi al Imola nel 2011 non potè fare granchè perchè era al pomeriggio e solo per una quarantina di minuti, ma qui era l'headliner e cazzo spaccò tutto e ad un certo punto, cantando, scese tra la folla e si mise a stringere la mano a quelli della prima fila, io ero in terza, ma partì come una furia, facendomi strada coi pugni, arrivai in prima fila, sbattendo pure il costato contro le transenne, cazzo che male :-(, ma riuscì a stringere la mano a Robertone.





E ora? Che stanno facendo i due twins of evil?

Manson ha di recente recitato nella black comedy "Wrong Cops" data appunto al TFF, ma aihmè, il giorno prima del mio arrivo, così la persi, ma un mio amico mi ha detto che merita e che Manson interpreta un personaggio divertentissimo, boh se mai arriverà in Italia o in rete coi sub la recupererò.

Rob invece dopo "Le streghe di Salem" film che ha diviso in due il pubblio e che ho apprezzato assai, meno di altri suoi film, ma comunque mi è piaciuto soprattutto per i rimandi ai vecchi horror 70's, dovrebbe girare un film intitolato "Bullies of broad street" un dramma sportivo ispirato alla vera storia di una squadra di Hockey degli anni 70 e quì storco il naso, non piacendomi lo sport non mi piacciono nemmeno i film ad esso dedicati, tranne rari casi (Wrestler) inoltre non ce lo vedo a girare un melodramma sullo sport, preferisco che contiuni a fare horror anche perchè l'unica cosa da lui diretta che non mi è piaciuta (escludendo il lungometraggio d'animazione che non ho visto) è stato l'episodio di CSI che appunto nulla centra con l'horror, boh vedremo....

Chiudo questo delirante post salutando i due gemellini del "male" virgolette d'obbligo, sperando di aver soddisfatto i metalheads come il sottoscritto e aver, quantomeno incuriosito gli altri, in particolare i detrattori dei due vocalist, aspetto commenti da tutti, potrebbe venir fuori una discussione interessante.

Vi lascio con due video del live di Bologna, i video non li ho fatti io dato che ero nelle prime file a devastarmi.

Marilyn Manson - Hey Cruel World





Rob Zombie - Dragula





venerdì 29 novembre 2013

Speciale Torino Film Festival 2013

Eccomi quà ragazzi, di ritorno dal TFF 2013, il primo al quale sono andato e devo dire che, per quel poco tempo che son potuto stare (solo due giorni) mi son proprio divertito.
L'organizzazione era ottima, le sale comode e i prezzi onesti, non ci sono mai stati problemi con i sottotitoli dei film, cosa che ad esempio avvenne al Fantafestival di Roma del 2010, dove per un film successe un macello coi sub e si dovette rinunciare alla visone.

Beh ora bando alle ciance inutili, parto con  i film che ho visto, essendo questo uno speciale, impaginerò diversamente il tutto, dato che ho visto ben 7 film dovrei scrivere un topic chilometrico, quindi non metterò l'immagine della locandina e le recensioni non saranno lunghissime, in modo da poter paralre un po di tutto ciò che ho visto.

INIZIAMO


CANIBAL di Manuel Martìn Cuenca, Spagna 2013
Carlos è uno dei maggiori sarti di Granada, stimato e rispettato da tutti, ma in realtà nasconde una seconda natura, ovvero quella di un crudele serial killer cannibale. Un giorno incontra, nel suo condominio, la bella massaggiatrice Aurora, dapprima se ne invaghisce ma poi decide di uccidere anche lei. Qualche giorno dopo si presenta alla sua porta Nina, sorella della vittima e di quest'ultima Carlos se ne innamora perdutamente, tanto da tentar di rinunciare alla sua natura di assassino, ma non si può sfuggire al proprio destino.

Come primo film del festival non mi è andata bene perchè questo "Canibal" è veramente na rottura di maroni, assurda, il piano sequenza iniziale, così come il primo delitto sono ben fatti, ma poi la noia regna sovrana, nel film non succede praticamente nulla, solo lunghi e interminabili silenzi con qualche dialogo sparso quà e là tanto per far si che lo spettatore non si appisoli.
Gli attori son molto bravi, questo va detto, ma da soli non bastano per sollevare un film mortalmente palloso, se mai arriverà in Italia (ma ho seri dubbi) lo sconsiglio.


PRINCE AVALANCHE di David Gordon Green, USA 2013
Alvin e Lance sono due operai stradali assunti per ridipingere il tratto stradale delle strade texane. Questo lavoro tiene i due operai isolati dal resto dalla civiltà e a stretto contatto con la natura. Questo isolamento farà venir a galla rancori e delusioni dei rispettivi colleghi.

Green è un regista strano, capace di spaziare tra commediole un po scemotte e drammi intensi (come dicono che sia il suo recente "Joe", film che aspetto con ansia) questa volta offre al pubblico un film particolare, non propriamente un dramma, ma nemmeno una commedia, diciamo una storia di vita, con momenti tristi e malinconici, ma anche momenti buffi ed esilaranti. Seppur sceneggiato non alla perfezione, la suddetta pellicola si lascia guardare bene e i due attori, il sempre in gamba Emile Hirsch e l'inaspettatamente bravo Paul Rudd, attore che solitamente odio, ma che sto giro, devo ammetterlo, se la cava bene, regalano un bello spettacolo, da soli reggono l'intera pellicola e alla fin fine si è, come ho detto malinconici, ma allo stesso tempo, allegri davanti alla semplicità della vita.
Consigliato, non eccelso, ma una visione la merita.


V/H/S 2 di Simon Barrett, Jason Eisener, Gareth Evans, Gregg Hale, Eduardo Sanchez, Timo Tjahjanto, Adam Wingard, USA, Canada, Indonesia 2013
Due investigatori privati si introducono in un'abitazione apparentemente sgombra, al suo interno trovano solo una collezione di vhs nelle quali vi sono registrati eventi orribili e spaventosi, eventi che hanno a che fare con alieni, zombi, demoni e mostruosità varie.

Non ho visto il primo film e solitamente non amo le pellicole a episodi, ma questo "V/H/S 2" è davvero ganzo, splatter e vecchia scuola come piace a me, gli episodi sono quattro, non tutti validissimi, anzi il primo, quello dell'occhio malconcio è deboluccio, ma nel complesso l'adrenalina e la violenza non calano mai, il top dei racconi è quello indonesiano con tanto di demone finale gigantesco e spaventoso fatto ovviamente in stop motion e non in cg.
Nel complesso quindi un bun prodotto, fatto con passione ed esclusivamente per i fan più accaniti dell'horror, come il sottoscritto.


TOP OF THE LAKE  di Jane Campion, Garth Davis, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito 2013
Quando una ragazzina di 12 anni incinta sparisce misteriosamente la zelante e coraggiosa detective Robin Griffin inizia ad indagare e scopre diversi oscuri segreti che riguardano gli abitanti di Laketop, segreti da troppo tempo rimasti sepolti.

Questo non so bene come recensirlo dal momento che non ci troviamo davanti ad un film, ma davanti ai primi due episodi di una miniserie tv di 7 puntate, per il festival sono state proiettate le primo due, ma devo ammettere che sono rimasto catturato, infatti nei prossimi giorni andrò in giro per il web a cercare i rimanenti episodi di questo valido prodotto. La Campion mi ha sempre fatto cagare, ma questa volta mette in scena un oscuro thriller drammatico che non fa sconti e tratta temi come stupro, incesto e inganni, ma la cosa che rimane più impressa è uno strepitoso Peter Mullan nei panni di un folle e cattivissimo bifolco. A breve cercherò di recuperarla tutta, ma nel frattempo la consiglio caldamente questa miniserie.


HAROLD E MAUDE di Hal Hashby, USA 1971
Harold è un ricco e solitario ragazzino ossessionato dalla morte e spende il suo tempo ad inscenare finti suicidi e ad andare a funerali ed è proprio ad uno di questi funerali che Harold incontra Maude, una stravagante e pazzerellona vecchietta, che al contratrio suo, ama la vita. Questo incontro cambierà profondamente il ragazzo che stringerà una profonda amicizia con la dolce Maude.

Non avevo in programma di vedere questo film, ma avevo un buco di due ore, a Torino era un freddo cane e dato che al festival venivano proiettati anche film più vecchi ho deciso di vedere questo "Harold e Maude" del quale avevo sempre sentito parlare bene e si, devo dire che è una commedia agrodolce carinissima, con momenti davvero esilaranti e altri più malinconici, ma i due attori, sia Ruth Gordon che Bud Cort sono davvero favolosi e il finale è molto bello, inoltre da sempre gusto vedere al cinema film di tanti anni fa, fa sempre un poò retrò.


DROGOWKA - TRAFFIC DEPARTMENT di Wojciech Smarzowski, Polonia 2013
Sette amici, colleghi della polizia stradale polacca, conducono una vita sregolata fatta di bordelli, corruzione e alcool fino a quando uno di loro viene assassinato e i sospetti ricadono su uno dei colleghi, lo sbandato sergente Krol, il quale dovrà lottare con le unghie e con i denti per dimostrare la sua innocenza.

Un poco particolare e forse con qualche buchetto di script qua e la, questo "Traffic Department" è comunque un crudo e realistico ritratto della polizia polacca e delle squallide e grige vite dei poliziotti che la compongono. Con diverse scene di sesso, molto spinte e alcuni momenti abbastanza violenti, si arriva ad un finale, tutto sommato d'effeto e inaspettato, questo di certo non arriverà mai da noi, ne si troverà in rete, quindi son contento di averlo visto. In sala a presentare il film c'era uno degli attori protagonisti, il quale si è dimostrato molto simpatico e disponibile.


ONLY LOVERS LEFT ALIVE di Jim Jarmusch USA, Germania, Regno Unito, Francia, Cipro 2013
Adam è un vampiro musicista che si riunisce con il suo amore Eve, con la quale è sposato da oltre cento anni, i due trascorrono le notti in locali underground e a fare lunghi giri in macchina, ma come tutti i vampiri hanno bisogno di sangue, ma non essendo affatto cattivi, si nutrono con delle riserve di un ospedale fornite loro da un medico di colore. Tutto procede bene, ma l'arrivo di Ava, la sorella minore di Eve, porterà scompiglio all'interno della coppia di vampiri.

Questo è indubbiamente il film di vampiri più particolare e diverso che abbia mai visto, non è un horror, questo va detto subito, piuttosto una storia d'amore (ma mai sdolcinata) e di vita quotidiana, si perchè sia Adam che Eve incarnano lo stereotipo della coppia in crisi, pur essendo due vampiri la loro vita non di discosta molto da quella delle giovani coppie di oggi, ed è questo l'aspetto più interessante del film di Jarmusch, il fatto di non eccedere mai, non ci sono momenti horror, violenza o che altro, ma solo dialoghi tra i due innamorati e liti con la giovane sorella ribelle. Il film forse è un pochetto noioso in alcuni punti, ma nel complesso merita la visione perchè appunto, mai fino ad ora il tema del vampirismo era stato affrontato in questo modo e poi sia Tom Hiddleston che Tilda Swinton sono davvero strepitosi nella parte dei due innamorati dannati.



Eccoci giunti alla fine dello speciale, questi sono i film che sono riuscito a vedere in questi due giorni, sarei rimasto anche di più, ma avevo pochi giorni di ferie, spero l'anno prossimo di avere più libertà, anche se forse opterò per il festival di Venezia.

Ah piccola parentesi, a questo festival ho finalmente conosciuto di persona un mio vecchio amico di Web, Davide Di Giorgio, gestore dell'ottimo blog Nido di Rodan, che ringrazio vivamente per la compagnia, spero di rivederci presto dal vivo ;-)








sabato 16 novembre 2013

Maniac Cop 3 - Il distintivo del silenzio

Titolo Originale: Maniac Cop 3 - Badge of Silence
Regia: William Lustig
Sceneggiatura: Larry Cohen
Produttori: Joel Soisson, Michael Leahy
Interpreti: Robert Davi, Robert Z'Dar, Caitlin Dulany, Gretchen Becker, Jackie Earl Haley, Julius Harris, Paul Gleason
Anno: 1992
Nazionalità: USA
Durata: 85 min. ca

Tramite un rito voodoo, uno stregone riporta in vita il mostruoso Matt Cordell, l'immortale poliziotto assassino, che scatenerà la sua furia omicida all'interno dell'ospedale Queen of Mercy dove vi è ricoverata, in fin di vita, la giovane poliziotta Kate Sullivan, rimasta ferita gravemente durante uno scontro a fuoco con un pericoloso tossico dipendente.


Sia per i fan che per lo stesso William Lustig, "Maniac Cop 3" è considerato l'episodio più debole della trilogia del poliziotto zombi assassino, io invece, da brava mosca bianca quale sono, lo considero il capitolo migliore.
Amo tutti e tre i film, ma questo mi ha sempre gasato più degli altri due; in primis ho apprezzato tantissimo l'ambientazione all'interno dell'ospedale, ambientazione che non può che far tornare in mente "Halloween II" di Rick Rosenthal, in secondo luogo gli omicidi, se nei primi due il mitico Matt, personaggio favoloso e purtroppo molto poco noto e destinato ad essere un boogeyman di nicchia, uccideva le sue vittime sempre allo stesso modo, ossia con colpi di pistola o con il consueto manganello/spada (arma tra l'altro geniale) in questa sua terza cruenta avventura il super zombi si avvale di mezzi ospedalieri come il defibrillatore, che usa per friggere il cervello ad un medico spocchioso e fighetto o la macchina dei raggi X con la quale squaglia letteralmente un altro dottore.
Per ultimo, la lunga sequenza finale dell'inseguimento in autostrada dove i due superstiti a bordo di un'ambulanza sono inseguiti da Cordell, il quale, in fiamme, si lancia a mille allora con una macchina della polizia, all'inseguimento delle sue ultime vittime e mentre fa tutto ciò si fa largo tra le altre macchine in corsa, spostandole nientemeno che con le proprie mani, MITICO.
Si vocifera che Lustig abbia avuto non pochi problemi con la produzione infatti il regista abbandonò il tutto in fase di post-produzione, la quale venne curata e ultimata da terzi e ancora oggi Lustig disconosce totalmente la pellicola in questione. Ora avrà avuto tutte le ragioni del mondo, ma questo astio per questo straordinario action/horror proprio non lo capisco, io trovo che sia favoloso, oltre all'aspetto puramente slasher, il film ha anche una bella trama poliziesca in sottofondo non priva di colpi di scena.
Anche il cast è gustoso, oltre al mega mascellone Robert Z'Dar nella parte di Cordell, ritroviamo il grande caratterista Robert Davi nei panni del tenente McKinney, ex-collega di Cordell e ora nemesi del mostro, ma non è tutto, abbiamo anche un giovanissimo e già bravissimo Jackie Earl Haley, ovvero il Rorschach di "Watchmen", ma anche il new Freddy del remake di "Nightmare" altro super film ingiustamente massacrato da tutti, qui nei panni di un folle rapinatore tossicomane.
Insomma ce ne è per tutti i gusti, quindi consiglio a tutti i fan dell'horror di recupare questo grande film, ma a dirla tutta, consiglio di recuperare l'intera trilogia del poliziotto maniaco, una trilogia trattata malissimo dai "cari" distributori italiani i quali molto intelligentemente fecero arrivare da noi prima il secondo film e poi il primo, furbi eh? Il terzo invece nemmeno lo fecero arrivare nelle nostre sale, colpa del flop che fece negli States, così da noi uscì, con tre anni di ritardo, solo in vhs, ma che mi arrabbio a fare, in fondo siamo il paese che fa uscire quell'idiota di Zalone in 1200 sale.
Quindi, come ho detto, recuperate le feroci gesta del gigantesco e cattivissimo Cordell perchè non solo meritano assai, ma anche perchè questo ottimo personaggio è rimasto nell'ombra anche troppo.

domenica 10 novembre 2013

Prisoners

Titolo Originale: ID
Regia: Denis Villeneuve
Sceneggiatura: Aaron Guzikowski
Produttori: Kira Davis, Broderick Johnson, Adam Kolbrenner, Andrew A. Cosove
Interpreti: Hugh Jackman, Jake Gyllenhaal, Maria Bello, Paul Dano, Terrence Howard, Viola Davis, Melissa Leo
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 153 min. ca

Le piccole Joy e Anna spariscono misteriosamente durante la festività del giorno del ringraziamento; la polizia ferma un sospetto, il giovane Alex Jones, un ragazzo instabile e mentalmente ritardato. Purtroppo le prove a carico di Alex sono inconsistenti e così l'integerrimo e solitario detective Loki è costretto a rilasciarlo, ma Keller Dover, padre della piccola Anna, una delle due bimbe rapite, è certo della colpevolezza del ragazzo e decide di rapirlo. A quel punto Keller sottoporrà il giovane ad ogni sorta di tortura fisica e psicologica per farsi dire dove sono nascoste le bambine, ma il ragazzo è davvero colpevole?


Sapete quei film che da gusto vedere? Quei film che sono ben fatti sotto ogni punto di vista? Regia, cast, sceneggiatura eccetera? Ecco "Prisoners" è uno di questi.
Il film del canadese Villeneuve è veramente una pellicola da pelle d'oca, un dramma struggente, spietato e intenso che mette a nudo tutta la crudeltà e il dolore che albergano nell'animo umano e lo fa in modo diretto e mai solo abbozzato o suggerito.
La grandezza di questo film sta nel fatto che pur avendo un plot di base non certo iper innovativo (la scomparsa di due bambine e relative ricerche) non cade nel tranello di raccontare il tutto in modo classico o se vogliamo banale, ma al contrario, la vicenda ci viene narrata in modo singolare, senza un vero e proprio protagonista, certo Jackman, qui davvero strepitoso e Gyllenhaal, bravissimo anch'esso, sono indubbiamente i due personaggi principali, ma secondo me, il vero protagonista di questo film è il dolore, il dolore che attanaglia ogni singolo personaggio, non solo le due coppie di genitori in ansia per le rispettive figlie, ma anche il detective, che vive un esistenza girgia e vuota, il ragazzo sospettato e anche quando nel finale viene svelato il mistero (che ovviamente non spoilero), beh anche li è il dolore che fa da padrone, anche quando il colpevole si mostra e spiega le sue motivazioni non si riesce ad odiarlo completamente perchè anch'egli è mosso dalla rabbia e dal dolore.
Il regista vuole farci capire che al dolore e alla rabbia non vi è fuga è che una volta intrapreso un certo percorso non si può tornare indietro ed è quello che soprattutto accade al personaggio di Jackman il quale mosso appunto da quel dolore e da quella rabbia sopraccennati non si da freno alcuno nel torturare nei modi più orribili un ragazzo che forse è colpevole, ma forse no.
Sostanzialmente questo film è un atto d'accusa non tanto contro la società o il sistema, come alcuni film di questo tipo sono, no, questo film è un atto d'accusa o meglio un'analisi, amara, molto amara dell'animo umano.
Non parliamo poi del favoloso finale, finale che forse ad alcuni farà storcere il naso, ma che a me è piaciuto un sacco, un finale enigmatico aperto solo a due possibili interpretazioni, oguna delle quali, comunque, assai negativa e drammatica.
Tutto ottimo anche sul piano tecnico, non conosco questo regista, ma devo dire che ci sa fare eccome, quelle immagini fredde, statiche, silenziose si fondono con la vicenda altrettanto cupa e con le ambientazioni della cittadina di provincia perennemente sotto una pioggia purificatrice, ma che non riesce, in realtà, a purificare il male e il dolore.
Insomma un gran bel thriller drammatico che spinge chi guarda a riflettere e che a fine visione ti lascia un senso di disagio per la sua drammaticità, ma anche un senso di soddisfazione per tutti coloro che amano il vero cinema.

venerdì 8 novembre 2013

Machete Kills

Titolo Originale: ID
Regia: Robert Rodriguez
Sceneggiatura: Kyle Ward, Robert Rodriguez, Marcel Rodriguez
Produttori: Sergei Bespalov, Aaron Kaufman, Iliana Nikolic, Alexander Rodnyanksy, Robert Rodriguez, Rick Schwartz
Interpreti: Danny Trejo, Mel Gibson, Amber Heard, Michelle Rodriguez, Carlos Estevez, Lady Gaga, Antonio Banderas, Sofia Vergara
Anno: 2013
Nazionalità: USA, Russia
Durata: 107 min.ca

Il presidente degli Stati Uniti recluta il valoroso e brutale Machete Cortez per una missione rischiosissima: cercare un folle terrorista che ha creato un missile termonucleare è lo ha puntato contro Washington. La missione, per il coraggioso Machete, si rivelerà più pericolosa del previsto.


Il primo capitolo lo considero un vero e proprio cult trash misto pulp, un film che riusciva ad essere, pur nella sua natura di prodotto di intrattenimento cazzone, un qualcosa di autoriale, insomma un intrattenimento di alto livello, folle, rozzo, stupido, ma allo stesso tempo geniale, insomma era tutto ciò che questo sequel, invece non è.
Sia chiaro non sto stroncando questo film, è simpatico, ti fa passare quei 100 minuti in pieno relax, ma oggettivamente è un film idiota, senza senso, senza un minimo di script, con scene talmente assurde che all'inizio possono far ridere, ma che alla lunga iniziano pure a stancare e che alla fin fine lasciano il tempo che trovano.
Rodriguez mette in scena un giocattolone senza cervello e non si preoccupa minimamente di fare un  film che possa seguire almeno un iter narrativo, no, quello che a lui interessa è di sbattere in faccia allo spettatore una sequela di cazzate una più insensata dell'altra.
Per carità, da un film che si chiama "Machete Kills" non mi aspetto situazioni e dialoghi Lynchiani, però forse se ci fosse stato un poco di trama in più e qualche minchiata in meno la pellicola ne avrebbe sicuramente tratto giovamento.
Come ho detto però non ci troviamo di certo davanti ad un prodotto da buttare perchè qualche freccia al suo arco, questa seconda avventura del rozzo Machete ce l'ha. 
Vediamo quali.
In primis il cast, oltre, ovviamente al mitico Danny Trejo, perfettamente a suo agio nel personaggio, abbiamo un simpaticissimo e autoironico Charlie Sheen (qui accreditato come Carlos Estevez) che fa un po il verso a se stesso e al personaggio che ha interpretato per anni nella mitica sit com "Due uomini e mezzo" ovverò fa si il presidente USA, ma un presidente che beve come una spugna è sta a letto con quattro puttane contemporaneamente.
Poi abbiamo un grande Mel Gibson, finalmente nei panni del cattivo, panni che gli vanno bene alquanto, perchè il vecchio Mel si diverte da pazzi a mettere in scena i folle e spietato Luther Voz e forse pensandoci bene, proprio il Gibson versione villain è la cosa migliore del film.
Ultimo, ma non ultimo, in questo film c'è una quantità di gnocca allucinante, si passa dalla sempre sublime e brava Amber Heard, alla rude ma passera Michelle Rodriguez fino ad una arrapantissima Sofia Vergara.
Simpatico il cameo di Lady Gaga, che come cantante mi fa schifo alquanto, ma in questo film, in quelle poche scene che fa se la cava egregiamente.
In conclusione confermo che questo sequel merita la visione perchè ci si ride e di gusto, ma oltre non va e per quel che mi riguarda sta anni luce rispetto al primo mitico episodio.
Ora, comunque, tutti pronti per MACHETE KILLS AGAIN... IN SPACE

giovedì 31 ottobre 2013

Felice Halloween amici bloggers

Dunque, io odio le feste programmate, le peggiori per me sono il natale e il compleanno entrambe feste che non festeggio da anni.
Anche la festa di Halloween a dire il vero mi sembra una minchiata, o meglio, è una minchiata che venga festeggiata in Italia, cioè non centra un piffero con la nostra cultura, ma noi siamo copioni e copiamo tutto quello che fanno gli ammaregani (come diceva Albertone), tra un po vedrete che festeggieremo pure il giorno del ringraziamento XDXDXD

Ma vabbè, una cosa buona Halloween l'ha portata:

LUI


Tolto LUI, per me Halloween può anche andare a cagare, ma la saga del ragazzaccio dell'Illinois è una delle mie preferite, (non si era capito vero? XD) e credo che oggi, che dopo una settimana al lavoro, che definire stressante è un eufemismo, ho finalmente il giorno di riposo, quindi una volta finito questo post mi piazzo sul divano prendo dagli scaffalli i dvd dei film della saga di Michelone e me li guardo per tutto il giorno, fino a tarda sera.
Feci una cosa analoga nel 2004 quando un Venerdì 13 il canale fantasy ripropose tutti i film di un altro mio grande amore, ovvero Jason, stetti davanti alla tv dalla mattina all 9 fino alla sera alle 23.

Ma quanto sono malato da 1 a 10????

Ve lo faccio vedere io quanto sono malato, vi lascio qui delle foto di una festa di Halloween del 2009, se ben ricordate era uscito da poco nelle sale Halloween II di Rob, film che alcuni criticano, ma che io amo con tutto me stesso, andai a vederlo quattro volte al cinema, e coi miei amici decidemmo, per una festa in maschera di fare il cosplay della famiglia Myers.

Ebbene eccovela, io sono il Michael classico, con maschera bianca e tuta da lavoro, il mio amico cappellone è il Michael del manicomio, la nostra amica è mamma Myers versione fantasma, come nel film, la nostra amica è anche carina, ma non bona come Sheri Moon XD.









"ma io sono superman, non potete uccidermi"
"pff, superman è na merda come i suoi film, noi siamo Michael"







mercoledì 30 ottobre 2013

Metallica - Through the never

Titolo Originale: ID
Regia: Nimròd Antal
Sceneggiatura: James Hetfield, Kirk Hammett, Robert Trujillo, Lars Ulrich, Nimròd Antal
Produttori: Charlotte Huggins, Jeff Zachary
Interpreti: James Hetfield, Kirk Hammett, Robert Trujillo, Lars Ulrich, Dane DeHaan
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 93 min. ca

Il giovane Trip è un tecnico che lavora come turnista per i Metallica e proprio mentre questi ultimi stanno salendo sul palco di una grande arena per iniziare il loro concerto a Trip viene affidata una missione: il ragazzo deve raggiungere un bus della band rimasto a secco per le strade di Newark, all'interno del bus vi è una valigetta contente non si sa cosa, ma qualunque cosa sia sembra di vitale importanza per la band.
Mentre i quattro horsemen si scatenano sul palco assieme alle migliaia di fans, Trip intraprenderà una bizzarra quanto pericolosa avventura per raggiungere il bus e recuperare la valigetta.
 
 
Da metallaro incallito, rozzo e fiero quale sono non potevo perdermi questo film, che a dire il vero non è proprio un film, ma una performance live dei Metallica intervallata dalle scene strambe e folli che vedono protagonista il giovane Trip, il quale si aggira per una metropoli, sporca, violentissima e impazzita, nella quale imperversa una sommossa popolare esplosa non si sa bene per quale motivo e non ci interessa saperlo, in fondo questa pellicola non ha un vero e proprio perchè ne una vera trama e non deve averla, questa pellicola è un regalo che la band dedica ai suoi fans e lo fa dal profondo del cuore e si vede, ma soprattutto si sente, eccome se si sente.
Nonostante ascolti metal da anni, nonostante sia andato a centinaia di concerti e visto altrettante band dal vivo, ammetto, con vergogna di non aver mai visto live Hetfield e soci principalmente perchè ormai da anni, almeno su cd, i quattro leggendari thrasher fanno abbastanza cagare, anzi io personalmente apprezzo moltissimo solo i primi quattro album, dopodichè, i Metallica non sono riusciti a mantenre quella furia e rozzezza che invece altri loro illusti e IMHO migliori colleghi hanno mantenuto e mantengono tutt'oggi, su tutti i mitici Slayer e i grandi Testament, ma non posso negare che i quattro Horsemen hanno fatto la storia del metal e prima o poi li vedrò dal vivo, intanto questa sera me li son visti in 3d (una delle rare volte che l'ho apprezzato) e mi ci sono fottutamente divertito, non solo per il film che è una bomba, ma per l'atmosfera che c'era in sala, una sala invasa solo da metallari che quando il film inizia e la band sale sul palco e si sentono le prime note della splendida "Creeping Death"  alza le corna al cielo e inizia a cantare, una figata e come quando vado ai concerti, a fine visione ero senza voce e parecchio sudato dal momento che ho urlato e fatto headbanging e air guitar per tutta la durata del film.
Anche dal punto di vista cinematografico il film è validissimo, la regia del grande Nimròd Antal, autore del meraviglioso e sottovalutato "Predators" (film che amo alla follia) è perfetta sia nelle scene del concerto, con la cinepresa che gira attorno ai quattro musicisti, ma anche nelle sequenze d'azione riguardanti l'avventura di Trip, il montaggio è ottimo e il susseguirsi del concerto va perfettamente di paripasso con gli strani e surreali avvenimenti vissuti dal giovane protagonista.
Va chiarita una cosa, chi non è metallaro e non apprezza minimamente questo genere musicale deve stare alla larga da questo film perchè potrebbe veramente annoiarsi se non addirittura irritarsi, ma chi come me, che davanti a tutto metto il cinema, ma che come seconda ragione di vita ho l'heavy metal, beh il divertimento e il pogo sono assicurati.
Quindi chiudo dicendo: HEAVY METAL IS THE LAW.

sabato 26 ottobre 2013

Dark Skies - Oscure presenze

Titolo Originale: Dark Skies
Regia: Scott Stewart
Sceneggiatura: Scott Stewart
Produttori: Jason Blum, Jessica L. Hall
Interpreti: Keri Russell, Josh Hamilton, Dakota Goyo, J.K. Simmons, Kadan Rockett, L.J. Benet
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 97 min. ca

La famiglia Barret vive in una bella casa di periferia e conduce un'esistenza apparentemente tranquilla, ma un giorno iniziano a verificarsi strani ed inquietanti fenomeni che coinvolgono tutti i membri del nucelo famigliare. Di li a poco i Barret scopriranno di essere stati presi di mira da misteriose e malvage forze aliene venute per rapire un membro della loro famiglia.
Per i Barret sarà l'inizio di un incubo senza fine.


Lo chiarisco subito, gli unici due alieni che occupano un posto speciale nel mio cuore sono Alien e Predator, tutti gli altri alieni cattivi sono  ganzi, ma non li amo come i due idoli sopracitati, e poi ci sono gli alieni buoni come E.T. o i monchi di "Mission to Mars" e quelli occupano un posto speciale nel mio cesso.
Fatta questa  doverosa premessa posso affermare che questo film, diretto dal simpatico Scott Stewart non è affatto male; ovvio non è nemmeno un cult, ma in ogni caso si lascia vedere, come struttura narrativa e come concetto, la pellicola in questione attinge a piene mani da "Signs" e da horror paranormali come "L'evocazione", risultando inferiore al primo (lo Shyamalan dei tempi d'oro era assai notevole, quello di ora invece brrr...), ma forse superiore al secondo (il film di Wan tecnicamente è fatto meglio, ma quel finale buonista e retorico mi è stato sui testicoli mentre in questo film il finale è d'effetto), quindi diciamo che il film è nel complesso interessante, ma sicuramente si poteva fare di più.
La prima mezz'oretta abbondante è effettivamente molto, troppo, lenta e non nascondo che mi ha causato più di uno sbadiglio, sarà che me lo son visto spaparanzato nel letto, dato che il film è uscito si e no in 20 sale in tutta italia (dalle mie parti nada), sarà che questo filone un pochino mi annoia, ma diciamo che per i primi 30 minuti non mi prendeva per niente, poi la tensione comincia a salire, il mistero si infittisce e le apparizioni dei "grigi" come vengono chiamati dai protagonisti sono sicuramente d'effetto.
Anche il cast è valido su tutti Keri Russell sempre in gamba e ancora bella nonostante inizi anche lei a mostrare i segni dell'età, bravino il padre e assai in parte i due ragazzini che interpretano i figli della sventurata coppia; forse un po sprecato J.K. Simmons, attore che apprezzo molto, ma che quì si limita ad una comparsata.
La regia di Stewart è forse un po troppo di stampo televisivo, ma tuttosommato non è da buttare, poi si arriva al finale, finale che come accennavo prima non è male, non è buonista ne scontanto, anzi vi è un buon colpo di scena che lascia le porte aperte ad un sequel, chissà se lo faranno o meno, da quello che ho capito il film ha avuto un buon successo quindi forse, vedremo.
Concludo dicendo che "Dark Skies" non è certo un film memorabile, ma una visione la merita senza dubbio.

venerdì 25 ottobre 2013

La più bella delle notizie






Se c'è una saga che negli anni è stata sputtanata, questa è proprio quella di "Hellraiser" che con gli ultimi mediocri sequel culminati con l'inguardabile "Revelations" film talmente brutto che non vede nemmeno la presenza del mitico Doug Bradley nei panni del signore degli inferi dalla testa a spille, ma quella di un cialtrone incapace qualunque, del quale ho già rimosso il nome, la saga era andata defintivamente a farsi fottere.
In tutti questi anni il progetto di un reboot è passato da una scrivania all'altra, prima si parlò di un reboot ad opera di Pascal Laugier, progetto che non vide mai luce, e io aggiungo, per fortuna, perchè a me sinceramente sto Laugier non ha mai convinto, poi si parlò se non erro di un reboot firmato da Alexandre Bustillo e Julien Maury, e con loro già ero più fiducioso perchè "Inside" mi piace molto, "livide" mi fa schifo invece, però ero curioso, ma alla fine anche tale progetto annegò.


E ora, rullo di tamburi ecco la news delle news:

Clive Barker scriverà e dirigerà personalmente il reboot del suo Hellraiser e, cosa più importante, sarà sempre Doug Bradley ad interpretare Pinhead e il regista ha già detto che il film non sarà un copia incolla del film del 1987 e che non ci sarà cg o sboronate moderne, ma che sarà tutto old style e tutto molto estremo e perverso, come erano i primi film della serie.

NON SO VOI MA IO GIA' GODO COME UN PORCO

martedì 22 ottobre 2013

Hannibal 1 Norman 0, due icone dal grande al piccolo schermo

Visto che da qualche settimana è terminata la prima stagione di "Hannibal" e quella di "Bates Motel" sta giungendo al termine ho pensato che fosse interessante tirare le somme e fare un paragone tra questi due telefilm.

Per quel che mi riguarda è il Dr. Lecter ad uscire vincitore, mentre il povero Norman perde miseramente, già perchè la serie tv ispirata al dottore cannibale è veramente una forza, mentre la serie tv ispirata al noto matricida è veramente una merda.

Parliamo un attimo delle rispettive saghe cinematografiche, entrambe molto apprezzate dal sottoscritto, forse a parimerito.

HANNIBAL LECTER
Per quello che riguarda il Dr. Lecter non sono mai stato un fan della sua prima avventura, ovvero "Manhunter" che ritengo assai sorpavvalutato, non che sia un brutto film, ma Michael Mann ha fatto di meglio, mi è sempre sembrato un film un po frettoloso, con personaggi solo abbozzati, il Lecter di Cox era squallidino forte e il finale con Dolarhyde che spara agli sbirri con sottofondo di Iron Butterfly mi ha sempre fatto storcere il naso.
Nulla da dire sulla trilogia con Sir Hopkins, i VERI film di Hannibal Lecter, "Il silenzio degli innocenti" beh non c'è bisogno che ne parli tanto, un cult assoluto, il primo vero film di Lecter, un thriller feroce e morboso che ha fatto storia.
"Hannibal" è un bel film, la prima parte a Firenze è ottima, perde un po nel finale, ma Ridley Scott ha trattato bene il personaggio.
"Red Dragon" che tutti odiano, beh per me è la versione bella e fatta bene del film di Mann, oltre al cast superlativo, l'ho trovato più coinvolgente e interessante rispetto alla prima trasposizione.
Poi arriva "Le origini del male" filmettino ino ino, che sputtana un po il personaggio facendolo diventare una specie di eroe romantico, ma alcune morti sono discrete, ma assieme al film di Mann è imho il meno riuscito.

NORMAN BATES
Il primo "Psycho" beh come per "il silenzio degli innocenti" è superfluo parlarne, è il top di Sir Alfred nonchè una delle pietre migliari della storia del cinema, con la scena della doccia che ancora oggi sconvolge per il suo realismo e la bellezza delle inquadrature e il grande e compianto Anthony Perkins è immenso nel ruolo del folle Norman.
"Psycho II" è un buon sequel, forse la sceneggiaturaa ha un po di buchi e il finale è poco chiaro ma Perkins è sempre in gamba.
"Psycho III" il secondo miglior film della saga dopo il primo, violento e cupo con Perkins che dimostra di essere un bravo regista oltre che un grande attore.
"Psycho IV" filmetto tv caruccio, anche se inutile e con un finale sdolcinato, ma nel complesso si guarda.
Poi arriva quell'aborto del remake di Van Sant che è una delle cose più inutile e penose della storia, e lo dice uno che non odia i remake, anzi, ma se fai un remake devi cambiare qualcosa, qui si è fatta solo una squallida fotocopia fatta coi piedi e attori assolutamente non in parte, cioè Vince Vaughn che fa Norman? Mamma mia.

Ora arriviamo alle serie tv, la prima quella di "Hannibal" è girata talmente bene che sembra per il cinema, il cast è ottimo, Mads Mikkelsen è perfetto nel ruolo del sadico dottore cannibale anche se ho notato che è un po diverso dalla versione big screen, quello di Hopkins era più selvaggio e anche ironico, mentre quello di Mikkelsen è di ghiaccio, privo di qualunque emozione, insomma un mostro vuoto e senz'anima, con meno fascino di quello cinematografico, ma non meno efficace.
Anche il resto del cast è in forma, soprattutto Hugh D'Arcy nei panni di un Will Graham schizzato e quasi più folle di Lecter, ok non è Edward Norton, ma se la cava benissimo lo stesso.
Ora si è in attesa della seconda stagione, che aspetto con bava alla bocca, anche se spero che questa serie non duri i secoli, al massimo altre due o tre stagioni poi stop, altrimenti si rischia di rovinarla.

Ora le dolenti note, "Bates Motel", ma che cazzo hanno fatto, un Norman Bates versione "Dawson's Creek"? Ho visto solo le prime 3-4 puntate e poi l'ho subito archiviato, cioè come massacrare un'icona inpunemente, dovevan mostrare l'infanzia del mostro e del rapporto morboso con la madre e invece che fanno? Mettono tutto in stile teen drama con un Norman che ogni tanto si scontra con la madre (una brava Vera Farmiga) perchè lo rimprovera che fa tardi la sera.... Norman è impersonato da un imbambolato Freddie Highmore, che si impegna anche e di certo è meglio di quel pesce lesso di Vince Vaughn, ma non vale un unghia ne di Perkins ne di Henry Thomas, ovvero colui che aveva impersonato Norman giovane nel quarto film, che appunto pur essendo un filmetto va considerato l'unico prequel attendibile delle avventure di Norman, mentre questo squallido telefilm non va considerato e invece va solo rimosso; anche di questa serie stanno facendo la seconda, che ovviamente eviterò come la peste.

Quindi posso dire che il Dr. Lecter ha vito anche nel piccolo schermo, mentre Norman ha perso purtroppo.

Ora amici blogger a voi la palla, che ne pensate di questi due telefilm? Concordate con me oppure no?

Aspetto commenti. ;-)

"Mi dispiace Norman, ho vinto io e ora ti mangio il fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti"

"Non è colpa mia Dr. Lecter, è colpa di Dawson's Creek e 90210"




venerdì 18 ottobre 2013

Escape Plan - Fuga dall'inferno

Titolo Originale: Escape Plan
Regia: Mikael Hafstrom
Sceneggiatura: Miles Chapman, Jason Keller
Produttori: Robbie Brenner, Mark Canton, George Furla, Kevin King Templeton
Interpreti: Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Sam Neil, Jim Caviezel, 50 Cent, Vincent D'Onofrio, Vinnie Jones
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 116 min. ca
 
Ray Breslin è un esperto progettista di pentienziari di massima sicurezza, un giorno viene incercerato ingiustamente in una prigione ad altissima tecnologia dalla quale è impossibile evadere, prigione da lui stesso progettata. Per poter fuggire da quel luogo infernale e scoprire chi l'ha incastrato dovrà allearsi con un galeotto, il rude Rottmayer e insieme dovranno vedersela con il sadico Hobbes, il direttore della prigione.
I due galeotti progetteranno una fuga impossibile.
 
 
E' da quando sono piccolino che aspetto di vedere un film con Sly e Schwarzy protagonisti dal momento che nella splendida bilogia (a breve trilogia) dei "Mercenari" è solo il primo ad essere protagonista, il secondo si limita a qualche comparsata.
Questa volta invece i due beniamini dell'action dividono la scena fifty-fifty il chè è già di per se una cosa meravigliosa, se ci mettiamo poi che il film del simpatico Hafstrom è un validissimo action rozzo e squisitamente oldschool, bè il gioco è fatto; si perchè questo "Escape Plan" ha tutto ciò che si può volere da un action della vecchia guardia, un action che diciamo è l'antitesi di una serie come può essere "Fast & Furious" serie anche passabile, ma troppo moderna e patinata, con gli omaccioni d'azione anche ganzi, ma troppo "puliti" o comunque rozzi e zozzoni solo all'apparenza.
Qui per fortuna questa cosa non avviene perchè Sly e  Schwazy ci dimostrano ancora una volta che per fare un bel film d'azione basta essere incazzati, basta avere la forza di volontà di picchiarsi ogni 5 secondi e sparare battutine a raffica, questo sono e questo fanno per tutto il film, con grande gioia del sottoscritto che non può che appurare che questi due miti saranno anche vecchi, ma ancora spaccano il culo e di brutto.
Anche il resto del cast è egregio, abbiamo un Jim "ex- Gesù" Caviezel più cattivo e sadico che mai, un D'Onofrio viscidello quanto basta e un Sam Neill forse un po troppo messo da parte. Molto belle le cupe e labirintiche scenografie della prigione che veramente da l'idea allo spettatore di trovarsi in un buco isolato e fuori dal mondo il tutto condito con una bella e sporca fotografia, anch'essa squisitamente 80's.
La regia di Hafstrom è solida e senza sbavature così come la sceneggiatura che non ha mai un momento di noia e inchioda e coinvolge il pubblico dall'inizio (davvero d'effetto) fino al finale ultra sborone come nella tradizione dei film di questi due dinosauri.
Se proprio devo trovare una pecca eh, il doppiaggio italiano è orrendo, ma appunto è colpa dell'Italia, come al solito, non del film, Sly è ok, ha la solita ottima voce di Massimo Corvo, ma Arnold? Ma che cavolo di voce gli hanno dato? Ma chi è quello che lo doppia, uno preso per strada? Che fine ha fatto Alessandro Rossi? Boh, ogni tanto i direttori di doppiaggio fanno delle cappelle mostruose.
Però dai, doppiaggio a parte, il film merita sicuramente, manderà in brodo di giuggiole coloro che come il sottoscritto amano questi due simpatici bestioni, ma sicuramente annoierà chi invece non ama o semplicemente snobba questo tipo di cinema. 

venerdì 4 ottobre 2013

Il cacciatore di donne

Titolo Originale: The Frozen Ground
Regia: Scott Walker
Sceneggiatura: Scott Walker
Produttori: Remington Chase, 50 Cent, Randall Emmett, Jane Fleming, Mark Ordesky
Interpreti: Nicolas Cage, John Cusack, Vanessa Hudgens, Dean Norris, 50 Cent, Radha Mitchell
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 105 min. ca

Alaska 1983; l'integerrimo sergente di polizia Jack Halcombe è sulle tracce di un pericoloso serial killer che rapisce, stupra e uccide giovani prostitue, i suoi sospetti si indirizzano su Robert Hansen, insospettabile padre di famiglia e cittadino modello; gli alibi di Hansen sembrano inattacabili, ma Halcombe ha dalla sua parte la testimonianza della giovane prostituta Cindy Paulson, che rapita dal folle è riuscita poi a scappare. Ora Hansen farà di tutto pur di trovare la ragazza e ucciderla prima che essa possa testimoniare, inizia così una corsa contro il tempo da parte del detective Halcombe e del resto delle forze di polizia per trovare le prove necessarie ad incastrare il mostro prima che uccida ancora.


I film sui serial killer mi sono sempre piaciuti molto, quando poi sono tratti da storie vere come in questo caso, l'interesse e la curiosità aumentano ancor di più, mettiamoci poi che come protagonisti ci sono due attori che adoro beh il gioco è fatto, ma a prescindere dall'argomento trattato e dal cast, ritengo che questa pellicola diretta dall'esordiente, ma già molto bravo Scott Walker, sia davvero una delle più riuscite, interessanti e coinvolgenti degli ultimi anni sul filone appunto degli omicidi seriali.
Conoscevo già la storia di Hansen, in quanto vidi uno speciale in televisione diversi anni fa, ma molti aspetti mi erano sfuggiti e grazie a questo bel film ho potuto ampliare le mie conoscenze in materia.
Quello che subito appare evidente è che il regista vuole immergere lo spettatore nell'inferno dei tre protagonisti, infatti la vita del detective Halcombe ci viene mostrata da vicino, la sua dedizione alla famiglia, il suo passato tormentato per la morte della giovane sorella uccisa da un pirata della strada... allo stesso tempo vediamo la vita del feroce Hansen, la sua doppia vita per meglio dire, quella alla luce del sole, ovvero quella del bravo maritino e bravo padre (anche se in realtà si nota subito che la sua famiglia è intimorita dalla sua presenza) e quella oscura, ovvero quella del mostro sadico e perverso, in fine abbiamo una visione chiara anche della drammatica e precaria esistenza della giovane prostituta scampata alla furia omicida del maniaco, un'esistenza fatta di abusi, violenze e droga, e forse più di tutti è lei quella che vive in un inferno senza via d'uscita.
Questi tre personaggi sono rappresentati molto bene dai tre attori protagonisti: Nic, che come sapete è un attore che adoro, se la cava benissimo nella parte dello sbirro integerrimo, coraggioso, ma anche molto buono, umano e caritatevole; molto brava anche la giovane e bella Vanessa Hudgens che, reduce dall'aberrante "Spring Breakers" si ritaglia finalmente un bel ruolo intenso e toccante, ma chi domina nettamente la scena su tutti è un immenso e inquietante John Cusack, per la prima volta nei panni del cattivo, e che cattivo ragazzi, l'attore, che siamo tutti abiutati a vedere sempre in ruoli positivi e anche romantici regala un killer veramente spaventoso, con espressioni di vuota perfidia che raggelano il sangue (soprattutto nella scena finale).
Alcuni hanno criticato la regia di Walker dicendo che si notava troppo che apparteneva ad un regista alle prime armi, ma secondo me, per essere alle prime armi, Walker ha dimostrato di saperci fare eccome usando la cinepresa in spalla quasi come a voler fare un documentario e raccontarci appunto la vera storia di questo assassino e immergendo lo spettatore nel gelo dell'Alaska, grazie anche ad una fotografia grigia e glaciale.
Cigliegina sulla torta, gli interminabili titoli di coda che mostrano le vere foto delle numerose vittime del killer mi hanno messo addosso una grande tirstezza e un grande disagio.
Insomma, secondo me ci troviamo davanti ad un validissimo e angosciante thriller biografico, ben diretto e magnificamente interpretato.

domenica 29 settembre 2013

La maledizione di Chucky

Titolo Originale: Curse of Chucky
Regia: Don Mancini
Sceneggiatura: Don Mancini
Produttori: Don Mancini,David Kirschner
Interpreti: Brad Dourif, Fiona Dourif, Danielle Bisutti, A Martinez, Summer Howell, Brennan Elliott
Anno: 2013
Nazionalità: USA
Durata: 97 min. ca

Nica è una giovane ragazza disabile che vive con la madre in una lussuosa casa; un giorno le viene recapitato un pacco contenente una strana bambola, di li a poco la madre della ragazza muore in uno strano incidente. Nica è distrutta dal dolore e il resto della sua famiglia si reca da lei per darle conforto, ma uno ad uno i membri iniziano a morire in modi strani e orribili, nessuno si rende conto che il responsabile di queste morti è il bambolotto che altri non è che Chucky, la famigerata bambola assassina tornata per chiudere un conto in sospeso con questa ricca famiglia; un conto aperto da oltre vent'anni.


Ok, sono uno stronzo, avevo giurato a me stesso che avrei aspettato l'uscita in dvd (che ricordo è il 20 novembre) ma ho preso il portatile nuovo collegabile alla tv e il film è già reperibile in hd coi sub ita, come potevo resistere? Chi mi conosce sa che Chucky, per me, è una droga quindi mi sono buttato.
Beh il primo commento a caldo è WOW, CULT ASSOLUTO, un film semplicemente enorme che causerà orgasmi multipli a chi, come me, ama il mitico bambolotto, ma che può piacere anche a coloro che invece non stravedono per la saga della bambola più cattiva del cinema, perchè il film è veramente stupendo in tutto: la regia di Mancini è pressochè perfetta, cupa, squisitamente old school, la macchina da presa è usata alla perfezione e il regista effettua delle riprese davvero d'effetto, senza contare che anche la fotografia bluastra e tetra al massimo immerge lo spettatore in un perenne clima di minaccia.
Come per il primo film, anche questa volta si parte "lenti" virgolette d'obbligo perchè il film non ha mai un calo, ma diciamo che Chucky si manifesta in tutta la sua maestosità solo verso la metà del film per arrivare ad una mezz'ora finale che definire strepitosa è un eufemismo, un susseguirsi di colpi di scena, di rimandi a tutti e cinque i film precedenti, a scoperte sul passato di Chucky umano e a camei che mi hanno quasi fatto commuovere, in particolare quello dopo i titoli di coda.
Quindi mi raccomando non spegnete quando parte la sigla finale.
Il film però è molto interessante anche per un altro aspetto, aspetto che mai avrei pensato di trovare in una pellicola di Chucky: l'attacco e la critica a certe istituzioni, a due in particolare, la religione e la famiglia.
Mancini mette in mostra tutte le ipocrisie, le menzogne e le cattiverie che queste due istituzioni, da alcuni ritenute sacre, nascondono nel loro profondo, emblematica è la figura della subdola sorella maggiore Barb e del bigotto e viscido Padre Frank e di conseguenza sono spassosissime le battutacce, anche blasfemotte che il nostro piccolo eroe fa per tutta la pellicola.
Insomma un horror, tra i più belli, che attacca famiglia e religione, ovvero due cose che ho abbastanza sulle palle, beh come posso non amarlo.
Ottimo anche sul fronte della violenza, un paio di omicidi sono piuttosto gore e la cattiveria di Chucky è ai massimi storici.
Concludo dicendo che non vedo l'ora di stringere il dvd di questa meraviglia tra le mie braccia e che è una vergogna che un film supremo come questo abbia avuto spazio solo nelle sale cinematografiche di qualche festival, mentre porcate come "Paranormal Activity" o film carini e nulla più come "Conjuring" spopolano nei cinema.
Mah forse sono io che sto invecchiando, ad ogni modo non perdetevi questa nuova strepitosa avventura di questo piccolo grande villain.